Dichiarazione di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale
Ridurre il gap esistente tra nord e sud nella ripartizione della spesa per la salute è una battaglia politica che dobbiamo condurre a sinistra e da sinistra, anche inserendola in una più ampia riflessione sulla gestione regionale del servizio sanitario all’esito dell’esperienza fatta con lo stress test del covid.
E dobbiamo farlo ora che l’importanza strategica della sanità pubblica è stata riconosciuta e valorizzata da tutti, ponendo fine alla visione prevalentemente finanziaria che diede anche origine al piano di rientro che è gravato sulla Puglia fino a due anni fa. Nonostante tutti quei vincoli, particolarmente sulla spesa per il personale, è innegabile che il sistema della salute in Puglia abbia fatto passi in avanti enormi negli ultimi 15 anni e che ne debba fare altri in direzione del rafforzamento della rete territoriale: i pronto soccorso, le prestazioni specialistiche, gli screening di massa, la medicina di base.
Premesso che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non apposta risorse per il personale impiegato nella sanità, ciò che possiamo e dobbiamo fare, e penso innanzitutto al Partito Democratico e ad Articolo 1, è procedere sulla strada del riequilibrio della spesa nazionale per migliorare le prestazioni e le infrastrutture nelle regioni meridionali, oggi ulteriormente penalizzate dall’ormai cronica carenza di medici.