Turni di servizio superiori alle 9 ore e mancanza di tempi di recupero psicofisico; straordinari, che talvolta superano le 50 ore mensili e assegnati senza certezza di copertura finanziaria;
personale chiamato a ricoprire più posti di servizio contemporaneamente, con inevitabili ripercussioni in termini di stress; aggressioni sempre più frequenti da parte dei detenuti; scarsa manutenzione di strutture e fabbricati; stato di inagibilità di parte degli uffici e servizi della casa circondariale di Lucera; due soli direttori su tre istituti; pochi educatori e amministrativi; pianta organica completa solo sulla carta.
Sono le ragioni che hanno portato gli agenti di polizia penitenziaria delle tre case circondariali presenti in Capitanata (Foggia, Lucera e San Severo) a dichiarare stato di agitazione e a organizzare, col sostegno delle organizzazioni sindacali di categoria OSAPP, SINAPPE, UILPA, FNS CISL, USPP, FSA-CNPP, CGIL FP, una manifestazione di protesta durata un’ora che si è svolta all’esterno dell’istituto penitenziario di Foggia, con la riserva di avviare ulteriori azioni di lotta in ambito regionale. Lamentano condizioni di lavoro insostenibili e intendono sollevare non solo l’opinione
pubblica sul tema, ma richiamare l’attenzione del Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, nonché dei vertici del DAP e del Provveditorato regionale, informando Prefettura e Questura
di Foggia e gli altri istituti carcerari della Puglia.
Ritengono il Ministero “scientemente responsabile” dello stato di disagio e di rischio in cui sono costretti a operare, tanto da spingere le OO.SS ad annunciare la riserva di adire le vie legali, nelle sedi opportune, per violazione dei diritti costituzionali, dello statuto e dei contratti dei lavoratori. “Le ragioni sono supportate dalla realtà dei fatti e le richieste mi paiono sacrosante e degne
di una risposta urgente – ha dichiarato il deputato di Manfredonia Antonio Tasso – che deve necessariamente arginare gli effetti prodotti dai ridimensionamenti degli organici attuati dalla Legge Madia che per l’istituto di Foggia sono stati particolarmente invalidanti. Non si dimentichi, infatti, la dimensione assunta dalla criminalità, strutturata in più organizzazioni che si contendono il controllo del territorio, delle attività illecite e la capacità di infiltrarsi anche nella pubblica amministrazione, come dimostrano i decreti di scioglimento per ben 5 comuni della provincia nel giro di un solo lustro. Uno scenario in cui si registra una elevata propensione all’illegalità non opportunamente contrastata da una presenza più massiccia dello Stato. In carcere, mi hanno detto, succede quello che si vive fuori”. Nulla da eccepire sui direttori attualmente in carica, il cui impegno si è tradotto in piccoli, ma importanti, interventi che hanno consentito di migliorare lo stato degli immobili e di aumentare il livello di sicurezza (si pensi che la casa circondariale di Foggia fino al 2020 è stato privo di metal detector e di illuminazione lungo l’intero muro perimetrale). I sindacati denunciano un l’immobilismo e l’indifferenza che vengono dall’alto.
Infine, l’On. Tasso ha incontrato il direttore della Casa circondariale di Foggia, dott.ssa Giulia Magliulo, ed il vice comandante della struttura, comm. Capo Giovanni De Candia, raccogliendo diversi elementi per redigere una informativa da inoltrare al Ministro Cartabia e per presentare una interrogazione parlamentare, finalizzata all’ottenimento di risposte sullo stato delle richieste avanzate dalle strutture carcerarie della provincia di Foggia.