Giovedì 21 Novembre 2024

SARÀ ANCORA LUC?

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Un Hub vaccinale anti Covid: è l’ultima destinazione dei locali finora utilizzati dal LUC, acronimo di Laboratorio urbano culturale. Un centro vaccinale accentrato che sostituisce quello attrezzato presso la parrocchia Sacra Famiglia. Lo ha deciso l’amministrazione comunale dopo che è il Comune ha avuta la disponibilità dell’immobile dopo che la cooperativa che ne aveva la gestione ha l’asciato i locali per fine contratto. La destinazione ad Hub vaccinale di quell’immobile sito tra la piazzetta sopraelevata “Mercato” e il Piazzale Diomede, difronte al bacino del porto storico della città, è stata decisa dall’amministrazione comunale alla scadenza della concessione che da sette anni deteneva la società cooperativa “Libero”. Una soluzione di emergenza eppertanto del tutto provvisoria. La pandemia come pare accennare, è destinata a cessare e dunque si dovrà pensare, nel frattempo, alla nuova soluzione da dare all’ex LUC. L’amministrazione comunale non ha dato indicazioni in proposito il che ha fatto sorgere qualche polemica. Il vice sindaco Giuseppe Basta in modo sia pure informale, ha detto che l’amministrazione comunale sta riflettendo sul da farsi. L’opinione corrente, non solo delle parti politiche, ma anche delle associazioni e dei cittadini, i giovani in primo luogo, sperano e si augurano che non vengano traditi i principi e le finalità che diedero luogo al LUC. Ne sorsero 150 in altrettanti comuni. Un progetto avviato nel 2005 da Nichi Vendola che lo etichettò “Bollenti spiriti” non certo a caso ma a significare le prospettive che intendeva aprire. “Bollenti Spiriti rappresenta la più grande rottura politico culturale del decennio che ormai abbiamo alle spalle. Persino una rottura antropologica” commentò Vendola. “Bollenti Spiriti rappresenta – spiegò – il più grande processo di infrastrutturazione socioculturale che si sia mai realizzato nel nostro paese. E’ stato un modo di guardare i giovani senza strumentalizzarli e non dall’alto verso il basso, cercando di capirne le domande e di scoprirne l’energia, un’energia di cambiamento, di trasformazione straordinaria. Non è stata per noi una politica retorica”. L’iniziativa, premiata anche a Bruxelles, ebbe grande successo e risonanza tra i giovani che poterono disporre di spazi propri, i Laboratori urbani culturali. I Bollenti spiriti diedero l’avio a una grande operazione edilizia: per assicurare spazi autonomi ai Luc furono restaurati vecchi locali abbandonati. A Manfredonia fu scelto il vecchio e obsoleto mercato ittico trasformato in un’accogliente e attrezzata palestra culturale dove i giovani hanno potuto dare sfogo ai loro bollenti spiriti. Ci sarà ancora?

di Michele Apollonio

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