Giovedì 21 Novembre 2024

La Comunità Ucraina a Manfredonia e il conflitto bellico

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Da circa una settimana il conflitto bellico esploso in Ucraina ha destato sgomento nella comunità internazionale. Il mattino del 25 febbraio 2022 le esplosioni dei missili russi hanno di colpo condotto nel terrore della guerra la popolazione civile che si è riversata nelle metropolitane e nei sotterranei per ripararsi. I familiari ucraini presenti in Italia e negli altri paesi europei con un grido unanime ha riunito le forze umanitarie della Comunità europea per sostenere donne, bambini e anziani che stanno fuggendo dal loro paese ormai martoriato dai bombardamenti. Gli uomini di tutte le età sono costretti a restare in patria per difenderla dagli attacchi russi. “L’Ucraina conferma le sue ambizioni di aderire all’UE e alla NATO.

È arrivato il momento di reagire, di reagire con forza. Il destino dell’Europa si decide sul campo, in Ucraina”, aveva dichiarato il 23 febbraio il presidente ucraino Zelensky (filo-occidentale) in risposta alle ultime dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin. Le motivazioni della guerra in Ucraina risalgono a questioni irrisolte il secolo scorso quando negli anni’90 con la caduta dell’ex Unione Sovietica gli stati confinanti chiesero l’indipendenza. Nel 1995 fu creata una Repubblica autonoma di Crimea all’interno dei confini dell’Ucraina. La maggioranza della popolazione è di origine russa, ma sono presenti minoranze tartare e ucraine.

Il problema non viene però veramente risolto. Nel 2014 le truppe russe occupano la Crimea, in precedenza annessa alla Russia come Repubblica di Crimea a seguito di un referendum popolare. Ma l’Unione Europea e l’ONU non hanno mai riconosciuto la legittimità di questa annessione, ragion per cui la Russia è stata colpita da sanzioni economiche che ora, con lo scoppio di questa nuova guerra per il Donbass (filorussa)rischiano di aggravarsi ulteriormente. Già dal 2008, quindi prima dell’instaurazione del governo filo-occidentale non riconosciuto dal governatore russo Putin, l’Ucraina stava lavorando per entrare nella Nato. Ma l’Alleanza atlantica (filoamericana) non poteva accettare nuovi membri già coinvolti in conflitti. Non solo. Kiev avrebbe dovuto  combattere la corruzione e intraprendere un percorso di riforme politiche e militari, dunque ancora adesso l’ingresso nell’Alleanza sembra improbabile. Nonostante ciò, Mosca si oppone strenuamente a questa possibilità, temendo che i Paesi occidentali, USA in primis, possano servirsi del territorio ucraino per stabilirvi basi e radar, con nuovi intercettori antimissili, come quelli dispiegati in Romania e in Polonia. In altre parole, il Cremlino  vuole mantenere la sua sfera d’influenza nell’aerea e vuole che la Nato rinunci alle sue attività nell’Est Europa.

Vladimir Putin  ha sempre ritenuto che il suo Paese abbia un “diritto storico” sull’Ucraina, sin dai tempi dell’Unione sovietica,  in cui definisce Russia e Ucraina “un unica nazione”. In tutte le guerre del mondo non ci sono vincitori ma solo l’annientamento territoriale e a pagarne le conseguenza è la popolazione civile costretta a scappare dalle grandi città come è accaduto a Kiev, la capitale dell’Ucraina, verso le campagne in cerca di rifugio. Le scene della guerra, trasmesse quotidianamente dai telegiornali, fanno inorridire insieme a quelle della popolazione inerme che tenta di raggiungere i familiari che lavorano nel resto dell’Europa attraverso i bus di soccorso. In Italia sono molto impegnate le comunità ucraine con la Croce Rossa, l’Unicef, l’associazione UNHCR e tante altre per far giungere gli aiuti umanitari ai territori colpiti dalla guerra. Anche Manfredonia grazie al fervido e caloroso apporto della comunità sipontina, guidata dall’arcivescovo Franco Moscone in rete con le parrocchie e le associazioni di volontariato stanno raccogliendo beni, medicinali e derrate alimentari destinati alle tante famiglie ucraine in fuga. Il primo Marzo è stato organizzato un sit-in dalla comunità ecclesiale, da quella studentesca con l’amministrazione comunale di Manfredonia, per riflettere sulle nefandezze della guerra e sulla necessità della pace.  Oksana Kosmynka, referente della Comunità ucraina a Manfredonia, ringrazia quanti abbiano ascoltato il loro appello d’aiuto, prodigandosi nell’organizzazione dei trasporti dei beni di prima necessità che in questi giorni stanno raggiungendo il territorio massacrato dai bombardamenti.

A Manfredonia la Comunità ucraina è presente da tanti anni. E’ ben integrata ed è costituita prevalentemente da donne impiegate nel complesso e delicato lavoro di cura di malati con disagio complesso e alleviando il peso di tante famiglie di Manfredonia. Auspichiamo che i capi dei governi europei, ucraini e russi si accordino per porre fine a questa guerra, frutto di  spaccature e dal desiderio di rivalsa che offusca spesso il buon senso e rende il territorio ucraino, come molti altri, martoriato nel presente perché prigioniero del proprio passato.

Grazia Amoruso

 

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