Domenica 22 Dicembre 2024

Spiraglio per la stabilizzazione degli LSU

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Emendamento al Milleproroghe

NEL LUINGO e travagliato tunnel nel quale si agitano i superstiti 116 lavoratori contrassegnati con la fatidica sigla “lsu” ovvero lavoratori socialmente utili, si intravvede una luce. È quella di un emendamento approvato la notte scorsa dal parlamento col quale «sarà possibile procedere all’assunzione a tempo indeterminato degli lsu. Le procedure consentiranno di assumere i lavoratori anche in deroga, fino al 31 marzo 2022, in qualità di lavoratori sovrannumerari, alla dotazione organica, al piano di fabbisogno del personale e ai vincoli assunzionali previsti dalla vigente normativa» ha fatto sapere l’on. Michele Bordo autore dell’emendamento necessario per completare quanto già previsto nel testo originario del Milleproroghe.

L’EMENDAMENTO apre le porte ad una articolata procedura che consente una più larga stabilizzazione della composita platea degli lsu. E cioè: lavoratori che alla data del 31 dicembre 2016 erano impiegati in progetti di lavori socialmente utili ai sensi degli articoli 4, commi 6 e 21, e 9, comma 25, lettera b), del decreto-legge n. 510 del 1996, l’emendamento prevede la proroga anche per l’anno 2022 della possibilità che essi siano assunti, a tempo indeterminato, dalle pubbliche amministrazioni che ne erano utilizzatrici anche in deroga, in qualità di lavoratori sovrannumerari, alla dotazione organica e al piano di fabbisogno del personale previsti dalla vigente normativa. Inoltre l’emendamento approvato prevede anche la proroga al 31 dicembre 2022 delle convenzioni di cui all’art. 78 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 sottoscritte annualmente dal MLPS con le Regioni nel cui territorio sono utilizzati lavoratori socialmente utili di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 28 febbraio 2000, n. 81, appartenenti al c.d. bacino LSU a carico delle risorse statali del Fondo sociale per occupazione e formazione, allo scopo di garantire ai medesimi il pagamento degli assegni mensili (ASU/ANF) per l’intero anno nelle more dell’attuazione da parte delle Regioni dei processi di stabilizzazione dei lavoratori.

«ADESSO la parola – raccomanda Bordo – passa alle amministrazioni interessate che devono correre per completare la procedura di stabilizzazione e assicurare finalmente una prospettiva a tutti i lavoratori interessati».

LA FINESTRA aperta dall’emendamento è stata accolta con favore negli ambienti sindacali e politici locali dove peraltro non sono mancati spunti polemici. Il consigliere comunale dem, Massimo Ciuffreda, ha denunciato la «speculazione politica tentata dal deputato forzista D’Attis» al quale ha contestato di «aver presentato un emendamento al Milleproroghe atto a stabilizzare gli lsu di Manfredonia tacendo però che lo stesso emendamento è stato dichiarato inammissibile già il 31 gennaio scorso».

LA TORTUOSA e per tanti aspetti penosa vicenda degli lsu ha attraversato la storia politica e sindacale dell’ultimo quarantennio. Una categoria a sé cresciuta nel Mezzogiorno. Solo a Manfredonia nel 1995 gli lsu erano mille e duecento. Nel tempo sono intervenuti vari provvedimenti che hanno consentito di sfoltire sensibilmente quel numero sino ad arrivare a quello odierno di 160 unità. Gli ultimi 15 lsu sono stati stabilizzati dalla Commissione straordinaria ministeriale. Le maggiori difficoltà derivano dalla disponibilità finanziaria del Comune sempre più indebitato e dunque privo dei fondi necessari per far fronte a nuovi impegni finanziari.

Michele Apollonio

 

 

 

 

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