Migliora la situazione Covid-19 in Italia, dove sono in calo non solo i dati relativi a incidenza e indice Rt di trasmissibilità del contagio ma anche i ricoveri in area medica e terapia intensiva. È quanto emerge dall’ultimo monitoraggio settimanale realizzato dalla Cabina di Regia e appena pubblicato sui canali social dell’Iss. Nello specifico, si legge sulle anticipazioni del report, “si osserva una diminuzione dell’incidenza settimanale a livello nazionale”, ora a quota 1362 ogni 100.000 abitanti nel periodo dal 28 gennaio al 3 febbraio, di contro ai 1823 ogni 100.000 abitanti dei 7 giorni precedenti, dati flusso ministero Salute.
Nel periodo 12 gennaio – 25 gennaio, anche “l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93 (range 0,9 – 0,98), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero Si sottolinea però che diverse Regioni/PPAA hanno segnalato problemi nell’inserimento dei dati del flusso individuale ed in particolare nella segnalazione della presenza di sintomi in tutti i casi diagnosticati”. In entrambi i casi, dunque, si mantiene al di sotto della soglia di allerta di 1.
Cala la pressione sugli ospedali: i dati Iss
Sempre secondo il monitoraggio Iss, continuano a scendere anche i tassi di occupazione delle terapie intensive e dei ricoveri in area media. Il primo “è al 14,8% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 3 febbraio) contro il 16,7% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 27 gennaio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 29,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 3 febbraio) contro il 30,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 27 gennaio)”. Diminuisce anche il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (553.860 vs 652.401 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione (17% vs 18% la scorsa settimana). È stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38% vs 38%) ed anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (45% vs 45%).
Tre Regioni a rischio alto
Tre Regioni e province autonome sono classificate a rischio alto, secondo il DM del 30 aprile 2020, a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati, rileva il monitoraggio di questa settimana. Altre tre risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, una è ad alta probabilità di progressione a rischio alto mentre le restanti 15 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso10 Regioni/PPAA riportano almeno una singola allerta di resilienza. Una Regione/PA riporta molteplici allerte di resilienza.
Sono solo la provincia autonoma di Bolzano con un valore di 2.288,7 e le Marche a 2.128,6 a registrare questa settimana una incidenza superiore a 2 mila casi ogni 100 mila abitanti. Subito sotto si posiziona il Friuli Venezia Giulia a 1.963,5. Il valore più basso lo registra la Sardegna intorno a 491.