Giovedì 21 Novembre 2024

I chiaro/oscuro della pesca

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Dal rossetto all’arresto temporaneo obbligatorio alla ripresa del mercato ittico

IL PIANO DI GESTIONE per la pesca del rossetto approvato dal Ministero c’è, si aspetta che venga emanato il decreto attuativo. Fino ad allora la pesca di “aphia minuta” ovvero “rossetto”, un pesce dalle piccole dimensioni di colore rosso da cui il suo nome in gergo, è vietata. Tant’è che nei giorni scorsi il personale della Guardia costiera della Capitaneria di porto di Manfredonia, ha sequestrato un cospicuo quantitativo di quel rossetto (30 cassette per un totale di 260 chili) “pescato” in un furgone pronto per esportarlo su altri mercati. Assieme al rossetto sono state rivenute e quindi sequestrate, altre dodici cassette contenenti “bianchetto” ovvero gli avannotti molto minuti di sarde e alici la cui pesca, trasporto, commercializzazione è completamente interdetta. Un modo di fare contra legem che è costato ai responsabili della violazione dodici mila euro di sanzioni.

E SE per il rossetto c’è la prospettiva di poterlo pescare, per il bianchetto è assolutamente esclusa ogni possibilità. E tanto a ragione della loro rispettiva natura: il rossetto è una specie a sé stante che raggiunge al massimo due centimetri; il bianchetto è un avannotto, poco più di una larva di pesci in fase di crescita eppertanto protetto. Il piano di gestione approvato dalla Commissione europea consentirà la cattura del rossetto da novembre a maggio in misura contingentata. Il nuovo decreto autorizzerà solo 60 barche invece delle cento richieste. La pesca del rossetto viene effettuata col metodo della cosiddetta “sciabichella” una sorta di rete da sciabica a strascico ma che si differenzia da questa per il recupero a barca ferma. I quantitativi sono dell’ordine di chili a battuta, ma il prezzo di mercato è remunerativo.

  LA STRINGATA regolamentazione della pesca del rossetto è emblematica della stretta imposta dall’Europa alle attività di pesca sempre più poste sotto controllo al fine di pianificarne lo sforzo di pesca. Tra le varie misure adottate, di rilievo quelle inerenti al “periodo di arresto temporaneo obbligatorio continuativo”, l’ormai annuale tradizionale “Fermo pesca biologico” che per questo 2022 e per i compartimenti marittimi Manfredonia – Bari è fissato dal 29 luglio al 3 settembre, cui vanno aggiunte “le misure tecniche”, sostanzialmente altri giorni di fermo pesca, successivi al fermo biologico che per i suddetti compartimenti vanno osservati dal 19 settembre all’otto dicembre con un preciso calendario stabilito dall’armatore e comunicato tempestivamente all’Autorità marittima del porto base.

NATURALMENTE questo stato di cose si riflette sul mercato ittico generale che, come noto, ha ripreso l’attività dopo un lungo e travagliato periodo di chiusura. Sia pure con previste difficoltà, sta andando avanti con buone prospettive. Il punto cruciale è l’afflusso dei pescherecci al mercato ittico generale. Si tratta di riconvertire un modo di fare privatistico che si è andato rafforzando. Al mercato ittico generale sono fiduciosi: il numero di barche che conferiscono il rispettivo pescato è in aumento. Anche i prezzi spuntati dai pescatori sono aumentati in media del 30 per cento. Un ulteriore scatto lo si prevede con il completamento dell’ammodernamento della procedura d’asta che sarà attuato con il finanziamento atteso con il bando della Regione Puglia.

  Michele Apollonio

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Commenti

  • Avaste a venne sópe a póppe. Avúta fé i bbullette au merchete e pajé i tasse

    Antonio Macchia 01/02/2022 20:09 Rispondi

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