Sabato 23 Novembre 2024

Monitoraggio Iss: l’Rt scende sotto la soglia epidemica. Cala anche l’incidenza, ricoveri ordinari e intensive

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Scendono questa settimana i valori dell’incidenza dei casi di Covid per 100mila abitanti e dell’indice di trasmissibilità Rt: l’incidenza è infatti pari a 1823 (rispetto al valore di 2011 della scorsa settimana) e l’Rt si abbassa a 0,97 (mentre la scorsa settimana era pari a 1,31). È quanto emerge dal monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid-19. Ma in relazione agli ultimi dati, evidenzia l’Iss, diverse Regioni e Province autonome hanno segnalato ritardi nell’inserimento dei dati del flusso individuale e non si può escludere che tali valori possano essere sottostimati”.

 

Inoltre, diminuisce il numero dei posti letto occupati per Covid nei reparti di terapia intensiva ed in quelli ordinari. Questa settimana, l’occupazione delle terapie intensive a livello nazionale raggiunge infatti il 16,7% (contro il valore del 17,3% della scorsa settimana). L’occupazione a livello nazionale dei reparti ordinari raggiunge invece il valore del 30,4% (rispetto al 31,6% della settimana precedente).

“Quattro Regioni e province autonome sono classificate a rischio alto , di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati; 9 Regioni risultano classificate a rischio Moderato. Tra queste, tre Regioni e province autonome sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Otto Regioni e province sono classificate a rischio basso”, scrive il report Iss-ministero della Salute.

Ancora secondo il monitoraggio rimane stabile il numero di nuovi casi di Covid-19 non associati a catene di trasmissione (652.401 vs 658.168 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (18% vs 15% la scorsa settimana). È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38% vs 41%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (45% vs 44%).

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