Premesso che trovo encomiabile il gesto di preservare la storia della nostra città con una cerimonia nel Giorno della Memoria presso l’ex campo di concentramento di Manfredonia, vorrei però evidenziare quanto sia paradossale spiegare che il passato non va dimenticato mentre si dimentica quello recente.
Il sindaco Gianni Rotice ha infatti apposto una corona di alloro dinanzi ad una targa a firma dell’amministrazione comunale datata 27 gennaio 2022, ma in realtà si tratta di una scritta adesiva attaccata su una precedente targa consumata dal tempo, con la stessa identica scritta, apposta dalla precedente amministrazione il 27 gennaio 2013.
Nove anni fa si tenne una cerimonia solenne presieduta dall’allora sindaco Angelo Riccardi alla presenza del Prefetto di Foggia, dell’amministrazione comunale e di numerose autorità ed associazioni, scoprendo una targa provvisoria che riportava la dicitura “Campo di Concentramento di Manfredonia 1940-1943”, nell’attesa di quella definitiva che arrivò di lì a qualche giorno recante la scritta: “Dal 1940 al 1943 in questo edificio, adibito a campo di concentramento, la dittatura fascista incarcerò centinaia di cittadini italiani. Per non dimenticare”. Un gesto importante e significativo, giunto esattamente 68 anni dopo il giorno in cui il mondo conobbe Auschwitz ed i suoi orrori.
Ecco, ben venga dunque la cerimonia odierna dedicata ad una terribile pagina di storia che ha coinvolto da vicino anche la nostra città, ma senza dimenticare un momento del recente passato che ha visto finalmente tirar fuori dall’oblio una realtà che per anni era rimasta nascosta.
Ed è per questo che al sindaco Rotice chiedo che la targa del 2013, annerita dal tempo e dagli agenti atmosferici, possa essere sì ripristinata, ma con la data corretta. Per non dimenticare.
Maria Teresa Valente
Capogruppo CON Manfredonia
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