È arrivata con la slitta di Babbo Natale, la L. 233/2021 con cui è stato approvato il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Tra le novità introdotte, nell’ottica di semplificazione, trasparenza e sostenibilità sono stati stanziati oltre 150 milioni di Euro per consentire agli enti locali, soprattutto quelli di dimensioni ridotte o in stato di deficit o situati nel Mezzogiorno, di dotarsi di personale necessario per l’attuazione del PNRR. La norma prevede la possibilità di assunzione anche per i comuni in deficit e per quelli del Mezzogiorno come Manfredonia. Per gli enti locali c’è tempo fino al 31 Gennaio per comunicare al Dipartimento della Funzione Pubblica le esigenze di personale connesse alla realizzazione dei progetti PNRR. Successivamente, verranno stanziati i fondi previsti per dar avvio alle procedure di selezione del personale non dirigenziale con contratto a tempo determinato per 36 mesi o l’attivazione di contratti di collaborazione con professionisti di elevata competenza, da terminarsi comunque entro il 31.12.2026. La Città di Manfredonia aveva presentato durante il periodo di commissariamento 4 proposte progettuali di interesse generale come la Greenway e la valorizzazione di Siponto archeologica. Con la presenza della nuova amministrazione, è possibile andare nello specifico e indicare puntualmente i progetti candidabili a beneficio della Città e del suo comprensorio anche per le prossime candidature a valere sui bandi della Next Generation Future. In esperienze simili a quella di Manfredonia, per dimensione e numero di abitanti, è stata creata una squadra composta da professionisti, imprese, associazioni, compreso il terzo settore, come auspicato anche da Monsignor Moscone e richiamato dall’ANCI, e cittadini che ha individuato priorità ed obiettivi per costruire i progetti da candidare e finanziare con il PNRR e non solo. È un’occasione storica per la nostra Città di costruire l’identità di sviluppo sostenibile identificando idee, contenuti e fondi in maniera chiara e trasparente, condivisa ma soprattutto tracciando sin dall’origine l’ecosistema da sviluppare per oggi e domani.
Michela Cariglia