“Minischerma Sipontina. Origini Storia Evoluzione” (Idrate Pensate Edizioni) è un saggio storico che usa l’espediente narrativo del dialogo per tradurre la memoria plurisecolare dell’arte popolare del bastone e del coltello sipontini. Vittorio Tricarico e Giuseppe Vuovolo ne hanno operato la trascrizione, fissando su carta ciò che era segretamente tramandato oralmente da maestro a discente. Il tutto nella cornice storica sociale e culturale dei Cavalieri di Umiltà, definiti anche “uomini di vita” nel gergo delle consorterie. Il libro costituisce una importante operazione antropologica dal momento che offre una panoramica sulla camorra dal 1412 fino al dopoguerra, andando a svelare alcuni riti costitutivi, rituali consolidati e descrivendo lo spirito autentico della consorteria, attraverso un arco storico di quasi 600 anni. Oggi l’arte popolare tipica di Manfredonia è diventata Minischerma Sipontina, ossia una disciplina agonistica sportiva riconosciuta dall’ASI CONI. Nel volume si racconta come sia stato possibile ciò e se ne fornisce ampia iconografia, realizzata da Favia e Starace. Il termine minischerma è un neologismo che sostituisce la dicitura scherma di coltello. Il mini è riferito alla ridotta estensione della lama rispetto alle classiche armi da pedana: fioretto, spada e sciabola. Nella codifica sportiva la lunghezza della pedana è la medesima. Diversa ma sempre analoga alla scherma la modalità di scoring di gara. Lo switch lessicale e procedurale si è imposto per la necessità di parlare un linguaggio comune fra le varie scuole e uniformare le caratteristiche tecniche, pur conservando ognuna le peculiarità specifiche pugliesi, abruzzesi, catalane o basche. I coltelli differiscono per lunghezza di manico e lama, per filo, forma e per i vezzeggiativi con cui i proprietari schermitori li appellano. Lo sforzo di concertazione e organizzazione non è semplice. L’idea di codificare una nuova disciplina è partita dal Sud Italia su forte spinta del Maestro Giuseppe Vuovolo, al quale si sono associati presto altri illustri nomi dell’arte del coltello e delle arti marziali italiani ed europei. Oggi si comincia a raccoglierne i frutti: la minischerma è assurta a disciplina sportiva! Dal 2008 è stata elevata agli onori delle palestre pubbliche, della pratica nei corpi di polizia, nelle manifestazioni per l’aggiudicazione del medagliere, e inclusa nella WKMA – World Krav Maga Association. Per ultimo, ma non meno importante, la minischerma si affianca alle discipline di eccellenza nella difesa personale mano contro mano: judo, jiu-jitsu, karate, kickboxing, potendo dialogare con tutte le specialità delle arti marziali.
Luigi Starace