“Il Padel, già presente in Spagna da qualche anno, deve la sua esplosione alla pandemia, dal momento che, con il tennis, era l’unica disciplina sportiva senza contatti fisici e per questo praticabile nel periodo di lockdown” questo è quanto ha dichiarato Pasquale La Forgia, da anni tra i più accreditati organizzatori di eventi sportivi e 
titolare della Lala Sport, società fondata con Vincenzo La Tosa. Il Padel nasce come parente stretto del tennis del quale ha preso integralmente il conteggio dei punti. Si gioca in doppio su una tracciatura da singolo, con un campo molto più corto, 20×10 metri. Cambiano le racchette e le palline adattate a posizioni più ravvicinate degli atleti e sempre più specialistiche così come l’abbigliamento e le calzature da gara. La novità più affascinante, che più diverte, è la possibilità di poter giocare la pallina anche dopo che la stessa ha urtato contro le pareti in vetro che chiudono il campo come una grossa scatola senza tetto. Questi continui rimbalzi mettono a dura prova i riflessi e danno un coinvolgimento che nessun’altra disciplina riesce a dare. Il fenomeno ha riguardato tutto lo Stivale con ex calciatori a fare da testimonial e campi realizzati alla velocità della luce: se ne contano già più di duemila in Italia, un buon numero a Manfredonia ed in provincia. Sono partiti anche i primi tornei regionali e nazionali. A Manfredonia dopo il successo della “Christmas Padel Cup”, presso Centro Sportivo “EDEN”, ai primi di febbraio partirà la “Lala Padel Cup” che regalerà alla coppia di vincitori la partecipazione alla finale nazionali che si terrà a Roma, a giugno 2022.
di Antonio Baldassarre
