“Quello che trovo paradossale – spiega Tutolo – all’indomani della visita della ministra Luciana Lamorgese in Capitanata, è che dalle dichiarazioni e dai titoli dei giornali sembra che tutto il peso della lotta alla mafia debba ricadere sulle spalle dei cittadini. Mi spiego meglio: bene fa lo Stato a ripetere come un mantra che bisogna ribellarsi alla mafia, ma il primo che deve farlo è proprio lo Stato.
Lo chiede ad imprenditori e cittadini, ma poi esso stesso, lo Stato, dovrebbe far seguire i fatti agli inviti a denunciare. Perché altrimenti si tratta soltanto di proclami, onestamente inutili e insoddisfacenti. L’invio di 50 poliziotti in Capitanata è più o meno l’equivalente di una goccia nel mare, senza considerare a quali mansioni e territori quelle unità sono state sottratte.
Lasciare su un territorio come quello Foggiano un solo tribunale – prosegue il consigliere – rispetto a un intero Molise che ne ha tre di tribunali ma è più piccolo per estensione e per popolazione, a mio avviso significa dirci: ‘Io Stato mi arrendo, io Stato mi disinteresso di quello che sta accadendo in questa provincia’. E sono rimasto onestamente allibito anche delle dichiarazioni di ieri del Sottosegretario alla Giustizia e onorevole Francesco Paolo Sisto che ha affermato che adesso ci sono altre priorità rispetto alla questione della revisione della geografia giudiziaria, ma che all’epoca della chiusura del tribunale di Lucera se ne lamentò giustamente.
Ebbene, io credo che per chi vive quella terra non vi sia una priorità maggiore di questa se non la sicurezza per i cittadini che ci vivono e che vogliono fare impresa.
Chi ha deciso quella riforma della geografia giudiziaria è colpevole di aver favorito la Quarta mafia.
C’è un’emergenza criminalità e un’emergenza giustizia in Capitanata. E lo Stato deve darsi da fare”.
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L’unico strumento di protesta a disposizione del cittadino italiano resta il voto, l’espressione del voto politico. Poiché la politica centrale se ne frega del nostro territorio, da Bari a Roma, poiché i nostri rappresentanti, di qualsiasi estrazione e provenienza, una volta eletti pensano soltanto a come essere rieletti, io proporrei a tutti gli elettori e cittadini della Provincia di Foggia di astenersi dal voto delle prossime elezioni politiche e regionali, cioè di non eleggere alcun proprio rappresentante politico-amministrativo a Bari e a Roma. Naturalmente perché ciò funzioni non dovrebbe votare nessuno dei cittadini, nessun elettore avente diritto. Chissà, forse qualcuno potrebbe rivolgere la sua attenzione a questo territorio.