In discussione commissioni consiliari e vicenda Rotice
È ANCORA la posizione (compatibilità/incompatibilità) del sindaco Gianni Rotice a tenere banco anche in questa terza seduta del nuovo consiglio comunale. La partita si gioca su due mozioni contrapposte, quella presentata dalla minoranza e l’altra presentata dalla maggioranza. Naturalmente ciascuna sostiene argomentazioni antitetiche circa la (in)sussistenza di circostanze che creerebbero impedimenti alla condizione di sindaco di Rotice. Tutta la questione è stata portata all’attenzione del Prefetto di Foggia che segue con attenzione le vicende politiche-amministrative di Manfredonia. Si prevede battaglia nella seduta dell’assemblea consiliare convocata dalla presidente Giovanna Titta per lunedì 17 con inizio alle ore 16.
LA INIZIALE convocazione diramata l’11 gennaio, prevedeva, peraltro al quinto posto dell’odg, la sola mozione dalla minoranza, a firma di tutti e nove consiglieri che la compongono, presentata il 29 dicembre scorso, con la quale si contesta al sindaco Rotice una serie di cause di presunte ineleggibilità e compatibilità, corredata da uno schema di mozione da porre ai voti dell’assemblea. Il 14 scorso la stessa presidente, «ravvisata l’Assoluta urgenza», inviava una integrazione all’odg relativa alla mozione, presentata in pari data, dai sete consiglieri di FI, anche questa corredata da uno schema di delibera in cui si sostiene «l’insussistenza delle cause di incompatibilità» del sindaco Rotice. Mozione di maggioranza accompagnata da una lettera di Gianni Rotice nella quale sostiene la insussistenza delle cause di incompatibilità come denunciate dalla minoranza. E dunque: con atto del 2.12.2021 dimissioni irrevocabili da presidente e componente del consiglio di amministrazione della “Manfredonia calcio”; in data 23.12.2021 recesso dall’ATI appaltatrice dei lavori di ricostruzione della duna in località Ippocampo; con atto del 17.12.2021 non è più socio unico della Gianni Rotice Srl, parte delle quote trasferite al proprio figlio. Rotice conclude affermando «di aver ampiamente e correttamente adempiuto ai propri doveri di primo cittadino».
I CONSIGLIERI comunali saranno chiamati a pronunciarsi sulle due mozioni. La prevedibile approvazione della mozione della maggioranza, non soddisferà, anche qui è facile prevedere, la minoranza. A quel punto tutto passerà nelle decisioni del Prefetto.
MA NON SOLO la questione Rotice agiterà l’assemblea. Al punto 4 è prevista la costituzione delle commissioni consiliari che ha avuto un concitato prologo in una riunione dei capigruppo. Il confronto è sul numero dei componenti delle singole commissioni: a 5 per la maggioranza, a 4 per la minoranza. L’obiettivo è quello di assicurarsi la maggioranza consiliare anche la maggioranza nelle commissioni. La minoranza lamenta anche non aver avuto, come da prassi consolidata, una commissione cosiddetta di garanzia e di controllo come la commissione bilancio, ma quelle affari generali e lavori pubblici.
AL PUNTO 3 sono previste interrogazioni e interpellanze. La minoranza ne aveva presentate: Giulia Fresca sulla sicurezza in città; Gaetano Prencipe sul laboratorio lavoro; Maria Teresa Valente sugli lsu. Per questioni inerenti alle date di presentazione (anche queste contestate), è stata inserita solo quest’ultima. L’attesa è di sapere come si muove l’amministrazione comunale dopo la proroga dei termini entro i quali è possibile stabilizzare i lavoratori socialmente utili a servizio del comune.
UNA SEDUTA attestata su argomenti procedurali propedeutici alla funzionalità dell’assise sulle quali incomberanno le iniziali “comunicazioni” del presidente e del sindaco. L’auspicio è che si instauri una atmosfera di cordiale e istituzionale confronto scevra da quelle ormai archiviate contese elettoralistiche, e si proceda col senno e la responsabilità del pater familias.
Michele Apollonio