Agli inizi dell’Ottocento il sistema mondiale delle comunicazioni era garantito da numerose reti di corrieri a cavallo e di navigazioni fluviali e marittime. Si trattava di un servizio molto efficiente, compatibilmente con quelle che erano naturalmente le possibilità di quei tempi. In alcuni casi venivano anche superate le possibilità rispetto a quello che conosciamo adesso. Uno degli esempi più frequenti ed esaustivi riguarda proprio la città di Londra, già all’epoca considerata una metropoli. Londra infatti godeva di un servizio di distribuzione della posta duttile, economico e al contempo molto rapido ed efficiente. Le lettere arrivavano a essere recapitate più di dieci volte al giorno, rendendo quindi possibile un utilizzo della corrispondenza scritta per scambi brevi e sintetici. Non è un caso se la frase di William Preece, capo delle poste britanniche, sia diventata famosa circa la sua riluttanza nei confronti dell’utilizzo della rete telefonica, affermando che a Londra il servizio postale era più che adeguato e sufficiente per gestire la comunicazione durante la fine del 1870 circa. L’aspetto che però rende interessante oggi questa capacità di recapitare anche quindici messaggi giornalieri, ci fa subito pensare a quello che avverrà due secoli dopo, con l’introduzione appunto della posta elettronica.
Accedere a un numero sempre maggiore di informazioni è stato un atto graduale
In generale però bisogna constatare che salvo qualche eccezione come quella sopra citata di Londra, il vincolo della distanza fisica è stato per lungo tempo un peso e un problema in termini di diffusione delle notizie sulla lunga distanza. Infatti questo aspetto non può facilmente essere compreso dalle persone che vivono il presente. Per noi oggi la capacità di accedere senza limiti a notizie, di ogni genere e tipologia è un fatto assodato che non costa quasi nulla, se non il tempo che impieghiamo per reperire una fonte di notizia e l’assimilazione della stessa.
Come veniva distribuita la posta in India durante i secoli scorsi
Parliamo infatti di un tempo in cui la notizia doveva essere trasportata attraverso il suo supporto fisico, fino a destinazione. Prendiamo ancora come modello la vecchia Inghilterra: una lettera spedita da Londra in India impiegava mediamente circa 6-8 mesi per arrivare a destinazione. Si tratta di un tempo in cui venne istituito il servizio navale apposito per il trasporto della posta nel nuovo mondo. Gli esempi in epoche passate si sprecano, ma questi sono esempi validi, visto che fanno riferimento a poco più di due secoli fa, senza scomodare per forza i fasti dell’Impero Romano, quando la comunicazione era ancora più lenta, nonostante i dispacci potessero avere importanza vitale e quindi primaria per il mantenimento dell’Impero stesso.
Il concetto di distanza muta con il progresso tecnologico
Tuttavia è utile fermarsi a riflettere, oggi, su questo scenario di epoca passata: il mondo era davvero enormemente più grande rispetto a quello odierno. Il concetto di distanza, di frontiera, andava ancora viscerato e ridisegnato. Un evento poteva essere sconosciuto per lunghi periodi di tempo, fatta esclusione la zona in cui era avvenuto. Ed è importante osservare con un punto di vista distante e della fenomenologia confrontare questa situazione con i grandi eventi osservati oggi in diretta dai telespettatori dell’intero pianeta. Non solo, da quando il web si è diffuso e sviluppato, la capacità di veicolare informazioni, dati, contenuti è diventata ancora più efficace, rispetto a come poteva essere circa 30-35 anni fa, quando già mezzi di stampa come quotidiani, radio, tv, cinema, erano arrivati al top del loro ciclo vitale e funzionale.
Come sono cambiate le cose da quando è stato introdotto l’uso del web
Con l’introduzione del web le cose cambiano ancora, prima rallentando quasi, per chi ne farà utilizzo, per poi divenire invece sempre più efficienti e rapide. Pensiamo ad esempio a tutti i servizi di streaming video e audio. Il web nel corso dei suoi primi 20-25 anni ha già sperimentato grandi evoluzioni e cambiamenti. Oggi ad esempio possiamo vedere direttamente da casa un film che nello stesso momento viene proiettato nei cinema di tutto il mondo. Assistiamo a gare ed eventi sportivi esclusivi, giochiamo in comunità virtuali attraverso il circuito del cloud su un gioco che è stato rilasciato potenzialmente da poche ore, senza dimenticare la rete del gambling con attrattive e giochi come il blackjack, dove una mano viene svolta in pochissimi minuti, come se ci si trovasse fisicamente in una sala da live casinò.
Naturalmente questo utilizzo smodato e questa possibilità di accedere a dati infiniti hanno con sé anche dei contraccolpi e delle caratteristiche che non sempre vengono analizzate in maniera adeguata sul momento. Pensiamo ad esempio alla possibilità di visionare una serie tv in modalità binge watching, cioè attraverso una maratona estenuante. Ecco in questo caso la tecnologia e il web devono avere una sorta di controllo e di protezione nei confronti del pubblico e degli utenti interessati.