Teatro dello sconcio, come sempre, il cuore del centro storico della città. Esattamente alle spalle della Cattedrale e precisamente sul marciapiede. nei pressi dell’ingresso alle cucine della Casa di Riposo “Anna Rizzi”, in via Rivera. E’ l’ennesima violazione delle norme della più elementare decenza da parte dei soliti sporcaccioni che, quotidianamente, impuniti, incapaci di frenare i propri impulsi, lasciano ogni sorta di porcherie sul suolo pubblico, senza, peraltro avere il ben che minimo rispetto per il decoro urbano. Ancor più grave è il menefreghismo di chi è deputato alla rimozione delle stesse. Ultimo episodio che abbiamo denunciato da queste colonne risale al 6 novembre scorso. La presenza su quel marciapiede della porta di un vecchio armadio con ampio specchio, quest’ultimo, ridotto in frantumi, visto che a distanza di circa tre mesi è ancora lì, a fare bella mostra, in attesa di essere rimossa. La vigilia di Natale la macabra scoperta, proprio su quella vecchia porta troviamo, esanime un gattino nero. Un randagio che da tempo si aggirava nei pressi, rifocillato da alcuni volenterosi cittadini. E’ancora lì, nell’indifferenza di tutti. Con una sola variante: un bravo cittadino ha avuto la delicatezza di deporne pietosamente la carcassa in una scatola di cartone, sempre lì, in attesa che qualcuno provveda a darli sepoltura. Sempre da queste colonne, la storia del gattino l’abbiamo raccontata l’estate scorsa, quando denunciammo, sempre in quel luogo, la presenza di alcune vecchie poltroncine e altri vecchi oggetti. Storia, anch’essa durata qualche mese, nonostante le reiterare segnalazioni inoltrate agli uffici preposti. Sarà stato il caso, o era giunto il momento di rimuovere tale indecente mercanzia che, dopo qualche giorno dalla pubblicazione della notizia, è avvenuto il miracolo, il tutto è stato rimosso. L’unico a rimanerci male, fu il povero gattino, che aveva perduto la sua comoda poltroncina dove soleva fare la siesta pomeridiana. Segni di inciviltà come questi sono frequenti, specialmente in centro storico, dove le solite persone sudice dentro e fuori si dilettano a lasciare buste di rifiuti in ogni dove. Ancora una volta, rivolgiamo un appello, in particolare a quanti hanno il malvezzo di lasciare rifiuti in luogo pubblico. Ai giovani, in particolare, di evitare l’abbandono di bottiglie vuote. Non ci stancheremo mai di ripeterlo. Abituiamoci ad usare gli appositi contenitori, la città è la casa di tutti, facciamo uno sforzo, teniamola pulita.
Matteo di Sabato