Dura reprimenda della Curia Arcivescovile sulle insinuazioni sui padri Camilliani di Macchia
HA DESTATO sorpresa e turbamento la frase contenuta in un articolo riguardante l’operazione “Omnia nostra” condotta dalla DDA e dai Ros che ha prodotto il deferimento di 48 persone accusarti di vari reati di stampo mafioso, che coinvolge, sia pure indirettamente, i Padri Camilliani da diversi decenni ormai stabilitisi a Macchia di Monte Sant’Angelo presso la parrocchia santa Maria della Libera.
NELL’ARTICOLO contestato la sede parrocchiale di Macchia veniva indicata come «luogo di riferimento religioso ed anche di incontro degli elementi di vertice dell’associazione mafiosa». L’Ufficio per le comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovani Rotondo in una nota le definisce «parole pesanti e calunniose» che non tengono conto «dell’opera preziosa di accoglienza delle persone di ogni estrazione sociale, opera propria di una comunità parrocchiale, che non significa di certo aver ospitato alcuna sorta di “summit‟ di mafia».
L’UFFICIO delle comunicazioni evidenzia come «sia stata definita dall’intera opinione pubblica locale, degna di ammirazione ed oltremodo lodevole, l’opera preziosa svolta da alcuni decenni presso la parrocchia s. Maria della Libera, nella contrada Macchia di Monte Sant’Angelo, dai Padri Camilliani i quali si sono prodigati con pastorale abnegazione verso tutti i residenti nel territorio parrocchiale mirando sempre a testimoniare e vivere i precetti evangelici e ad unire gli animi piuttosto che a dividerli, non dimenticando di far muovere i passi di tutti i parrocchiani lungo il cammino, anche se difficile ma pur sempre prezioso, della convivenza civile, della legalità e della pace».
DURA ED ENERGICA la censura espressa dalla Chiesa diocesana sipontina sulle insinuazioni giornalistiche sull’operato dei Padri Camilliani. «Per mero scoop giornalistico –si rileva – si è cercato di dare parvenze di immediate risposte nelle difficili situazioni intraprese nel contesto variegato di notizie sul recente blitz “Omnia nostra”, con la notizia sensazionale e ben tagliuzzata ad effetto inerente alla preziosa opera di accoglienza e fraternità svolta verso persone di ogni estrazione sociale innescando di conseguenza un insieme di calunniose supposizioni con interventi imprecisi e, a volte, a dir poco denigratori ed estemporanei».
L’ESORTAZIONE è pertanto volta a «prendere consapevolezza del valore e dell’impegno pastorale dei pp. Camilliani ed anche di stili giornalistici che illuminino la nostra esperienza e la nostra storia civile» e dunque «di avere occhi nuovi e attenzioni nuove per quell’essere presente dell’altro, anziano o povero o straniero o ammalato o portatore di handicap o perché no anche “malvivente o delinquente”, che è posto, per la durata dei nostri giorni, accanto a noi dalla divina Provvidenza, sulla scorta di quel ricco patrimonio di umanità tramandatoci dagli insegnamenti evangelici».
Michele Apollonio