Il procuratore Nicola Gratteri a Manfredonia con Giulia Fresca
LA VENUTA a Manfredonia di Nicola Gratteri, procuratore della DDA di Catanzaro, tra i più impegnati nella lotta alla mafia, era programmata da tempo per il 12 dicembre. Il motivo era quello della presentazione del suo ultimo libro scritto assieme a Antonio Nicaso, scrittore e storico delle organizzazioni criminali, “Complici e colpevoli. Come il nord ha aperto le porte alla ‘ndrangheta”, edito da Mondadori. Un appuntamento che gli eventi di questi ultimi giorni riguardanti l’azione della DDA e del Ros sul Gargano e aree limitrofe, hanno resi di palpitante attualità. È stata sollevata la cappa di omertà sotto la quale si muoveva una agguerrita associazione criminale che dominava un vasto territorio del Gargano e comuni limitrofi (48 gli indagati di cui 32 arrestati). Manfredonia è tra gli epicentri economici con infiltrazioni nella politica (tra gli indagati un consigliere appena eletto al comune) nel quale la criminalità aveva esteso la sua perniciosa influenza.
«LA PRESENZA del Procuratore della Repubblica di Catanzaro capita in un momento particolarmente delicato per la città di Manfredonia e per tutto il territorio garganico, a causa dei recenti eventi di cronaca e pertanto ancor più significativa» rileva Giulia Fresca, eletta consigliere comunale, che ha promosso l’evento nell’intento di portare dal vivo l’esperienza di un magistrato che ha indagato sulle grandi organizzazioni di criminali. «Una testimonianza diretta – osserva – per quanti continuano a sottovalutare la mentalità e la cultura criminale che continua ad infiltrarsi dappertutto sempre con nuove forme e nuovi volti».
L’ATTESO incontro con il magistrato, patrocinato dal Comune di Manfredonia e dalla Curia arcivescovile, e si svolgerà al teatro comunale “Dalla” con inizio alle 17,30, ma potrà essere seguito in live streaming su Manfredonia Tv. A dialogare con l’illustre ospite, introdotto da Giulia Fresca, Ludovico Vaccaro, Procuratore della Repubblica di Foggia, Vincenzo Muscatiello, ordinario di diritto penale all’Università di Bari, Angelo Iannone, colonnello in congedo del Ros. Tra i presenti il sindaco Gianni Rotice, e il delegato dell’Arcivescovo Moscone, Franco Ciuffreda.
«SONO INNAMORATO di questo lavoro, sono un tossicodipendente da questo lavoro. Ma se non pensassi che possiamo cambiare, farei un altro lavoro» dice di sé Gratteri con un curriculum come procuratore della Repubblica, denso e intenso di operazioni condotte contro la criminalità organizzata in Italia e all’estero, analizzate in numerosi libri scritti in collaborazione con Antonio Nicaso, l’ultimo appunto “Complici e colpevoli” (Mondadori, 158 pag. euro 17,30). «Le mafie nelle nuove realtà in cui dettano legge, hanno goduto di una lunga e colpevole sottovalutazione da parte sia del mondo imprenditoriale sia di quello politico, che hanno troppo spesso aperto loro le porte finendo per giustificarne la condotta e diventarne consapevoli complici in nome del denaro e del potere» descrive Gratteri che spiega come «le mafie non sono figlie della povertà, quanto piuttosto della logica clientelare, delle trattative, della legittimazione sociale e politica, della mediazione interessata e della mancanza di etica del lavoro e delle professioni».
Michele Apollonio