Luminarie, presepi, alberi natalizi, leccornie e tante speranze
È TRADIZIONE radicata che con la festività dell’Immacolata concezione, l’8 dicembre, iniziano le festività natalizie. Mancano al Natale del Signore, 17 giorni, come recita il detto popolare “Dalla Concètte a Natèle so’ 17”. Quello di quest’anno 2021 sarà un Natale particolarmente colmo di speranze: per la salute sotto scacco dell’arrembante Covid; per l’economia sempre più asfittica; per la civica amministrazione ricomposta dopo due anni di esilio. Insomma, c’è di che guardare al Natale, alla Stella cometa, come ad un nuovo inizio più solido e convinto.
I BUONI AUSPICI non mancano. Manfredonia ha anticipato i tempi abbellendo a festa la città con luminarie fantasmagoriche riproducenti motivi natalizi, predisposte dall’’associazione commercianti, che hanno trasformato gran parte delle sue vie in fiumi di luci policrome creando una speciale scenografia natalizia che fa l’occhiolino a turisti e visitatori. Una atmosfera surreale resa palpabile dai profumi tipici di una festività senza eguali, provenienti dalle private abitazioni ma anche dai tanti esercizi attrezzati per offrire al pubblico le speciali leccornie tipiche del Natale: le pettole e le cartellate innanzi a tutto un assortito menù di squisitezze impareggiabili.
MA PIU’ di ogni altra simbologia, a conferire al Natale quella particolare e inimitabile magia che dopo più di duemila anni conserva intatti i valori dell’umanità riconosciuti in tutto il mondo, sono il presepe e l’albero, le eccellenze di una ricorrenza che sgorga dal cuore della gente. In ogni casa c’è un angolo dove fa bella mostra di sé un presepe o un albero, o più spesso entrambi.
DI PRESEPI e di alberi natalizi naturali o stilizzati, ve ne sono sparsi un po’ ovunque a Manfredonia. Ci sono due associazioni di artigiani che si prodigano per preparare artistici presepi sulla scia del loro “fondatore” san Francesco d’Assisi, che espongono in pubblico. L’Associazione italiana “Amici del presepio” è alla sua XXV edizione della mostra allestita nel salone del Centro di accoglienza “Anna Castigliego” adiacente alla chiesa Stella Maris su corso Manfredi. Quella di quest’anno sviluppa un tema particolare. «Attraverso un’ambientazione in scala ridotta, i presepisti sipontini riproducono le scene che vanno dalla Creazione del mondo e dell’uomo alla risurrezione del Signore, passando per il diluvio universale, la torre di Babele, Abramo ed il sacrificio di Isacco, la vita e le gesta di Mosè, la costruzione del Tempio di Salomone e la storia di Gesù». Fotogrammi di un film fantastico che esalta la maestria artigianale e culturale degli amici del presepe sipontino. L’inaugurazione mercoledì 8 prossimo, alle ore 12,15 alla presenza dell’arcivescovo padre Franco Moscone e delle autorità cittadine. Le visite dalle 18 alle 20,30 osservando le prescrizioni anti Covid.
ITINERANTE è invece la mostra organizzata dalla Associazione presepista “Giuseppe Furio”. «Quest’anno – spiega il presidente Francesco Rinaldi – le composizioni artistiche della rappresentazione della Natività avranno quale mostra espositiva le vetrine dei negozi e delle attività commerciali di corso Manfredi e del centro storico in genere. Per evitare assembramenti ed evidenziare la doviziosa rete commerciale cittadina. Sono sedici diorami frutto del lavoro e della immaginazione dei presepisti sipontini».
PIAZZA del popolo ospiterà il super presepe artistico del maestro cartapestaio Matteo Trotta, mentre l’altra grande piazza cittadina dedicata a Papa Giovanni XXIII espone un sontuoso albero stilizzato gigante tempestato di luci e colori. L’accorta e premurosa regia dell’associazione commercianti apartitica “Io sono Partita Iva”, ha conferito a questo magro Natale sipontino, non solo una immagine edificante proiettata al futuro, ma dato prova di laboriose capacità di iniziativa supportate da un indomito spirito realizzativo che trova incoraggiante riscontro nell’affluenza di visitatori entusiasti. Un significativo incoraggiamento a insistere ad operare bene per una città che vuole abbandonare vecchie e malsane pratiche e guardare avanti con fiducia.
Michele Apollonio