Secondo il monitoraggio della Cabina di regia di oggi, venerdì 12 novembre, in Italia sono aumentati l’Rt (1,21), l’incidenza (78 casi ogni 100mila abitanti) e la pressione ospedaliera. Tutte le regioni a rischio moderato, il Friuli Venezia Giulia verso il rischio alto.
Continua a peggiorare la situazione epidemiologica in Italia. La conferma è appena arrivata con i dati dell’ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di Regia, resi noti dall’Istituto superiore di Sanità, secondo cui tutti i parametri sono in aumento. Prima di tutto, l’indice Rt di trasmissibilità del virus è arrivato a quota 1,21, superando la soglia di guardia di 1, mentre l’incidenza a 7 giorni ha raggiunto i 78 casi ogni 100mila abitanti, nella settimana che va dal 5 all’11 novembre, di contro ai 53 per 100mila abitanti dei sette giorni precedenti. Non solo. Negli ultimi giorni è stato registrato un incremento della pressione ospedaliera, con tutte le regioni a rischio moderato e una, il Friuli Venezia Giulia, che va verso il rischio alto.
I numeri di ricoveri e terapie intensive
Aumenta nel nostro Paese anche il livello di occupazione dei posti letto ospedalieri per Covid-19: il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute all’11 novembre) contro il 4,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 4 novembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 6,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute all’11 novembre) contro il 5,3% al 28/10. I valori si mantengono comunque sotto la soglia di allerta fissata al 10% e al 15%.
Tutte le regioni a rischio moderato
Nell’ultima settimana 20 regioni su 21 risultano classificate a rischio moderato, con una che è ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Si tratta del Friuli Venezia Giulia. Solo la Calabria è classificata a rischio basso. Lo rileva il monitoraggio settimanale della cabina di regia. Undici Regioni, sottolinea l’Iss, riportano un’allerta di resilienza, mentre nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (11.001 vs 8.326 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (34% vs 35% la scorsa settimana). È in aumento anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% vs 47%).
Tutta Italia dovrebbe restare in zona bianca
Nonostante il peggioramento dei dati, tutta Italia dovrebbe restare per un’altra settimana in zona bianca. Lo si evince dai dati della cabina di regia per il monitoraggio settimanale, riunita questa mattina. Nessuna regione ha infatti superato i tre parametri per la zona gialla, ossia l’occupazione delle aree mediche oltre il 15%, quella delle terapie intensive oltre il 10% e l’incidenza settimanale oltre 50 casi per centomila, anche il Friuli Venezia Giulia che è ad alta probabilità di progressione a rischio alto.