Giovedì 21 Novembre 2024

La “Bottega” riapre il “Dalla”

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Per tanti versi, il Teatro è il riflesso della vita: gioisce e patisce a seconda dell’umore del tempo che attraversa. Dopo aver sofferto il tempo amaro del perfido Covid, il Teatro si appresta a fare festa, a rivivere quello felice della nuova stagione teatrale.  Il “Dalla”, il Teatro di Manfredonia, è pronto con una nuova serie di spettacoli per adulti, ragazzi e bambini, ad alzare il sipario ed accogliere il pubblico. Anche questo un confortante segnale di ritorno alla normalità dopo il salasso dell’epidemia da coronavirus. Una impresa entusiasmante ma certamente niente affatto semplice: dietro quel sipario c’è tutto un mondo che si agita e lavora per preparare e presentare gli spettacoli. Che sono apprezzati dal pubblico. “Si, siamo soddisfatti del lavoro svolto e della risposta del pubblico. Il Teatro senza il pubblico non esisterebbe”. A parlare è Cosimo Severo, che assieme a Stefania Marrone e Fabio Trimigno, rispettivamente regista, drammaturga e musicista, abitano il Teatro “Dalla” dove si insediarono tredici anni fa per iniziare una meravigliosa avventura che ha dato a Manfredonia un prezioso presidio culturale di grande respiro e consentito a tantissimi manfredoniani adulti, ragazzi e bambini, di accostarsi a quello stupefacente mondo che è il Teatro. “Il pubblico è man mano cresciuto con noi. Oggi è un pubblico attento che non viene a teatro a “vedere” uno spettacolo, bensì a vivere un evento”.Un risultato entusiasmante per il quale molto hanno contribuito i Laboratori approntati: sono serviti ad educare il pubblico? “Più che educare, abbiamo contaminato rimanendo a nostra volta contaminati”. Magari c’è stato anche chi ha proseguito a calcare le scene. “Nostro obiettivo non è formare attori, quanto piuttosto accendere il sacro fuoco del Teatro. E devo dire che a Manfredonia se ne sono accesi di fuochi di grande forza. Poi ognuno decide diversamente perché intorno manca lo specifico tessuto culturale”. Le prospettive? “La ripresa non è facile. Gli effetti del Covid si fanno sentire. Ma andiamo avanti con quei pochi aiuti che abbiamo. Il nostro bilancio è per metà affidato ai contributi pubblici, per l’altra metà al nostro fatturato che è fermo da mesi. La struttura conta otto effettivi e trenta tra attori, musicisti e attrezzisti. Provvidenzialmente ai contributi pubblici si sono aggiunti quelli della Silac che finanzia iniziative dirette ai ragazzi”. Ora la ruota ricomincia a girare e dunque a rendere le speranze più concrete. Il 21 novembre prossimo inizia la stagione teatrale 2021-2022: il Teatro respira.

di Michele Apollonio

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