Certamente, sbattere il “generale” Riccardi in prima linea è stato il modo più semplice per ripulirsi la coscienza, ma i numeri dicono tutt’altro.
Partiamo da un dato molto significativo: nel 2015, Riccardi è stato eletto al primo turno con un numero di voti personali molto più bassi di quelli ricevuti dalle liste che lo appoggiavano di circa il 20%; in pratica, un elettore su cinque della sua coalizione non si sentiva rappresentato da lui.
Nelle elezioni del 2021, si dice che ci sia troppa frammentazione; eppure, nel 2015 avevamo 5 candidati al ruolo di sindaco e ben 16 liste, pur venendo da venti anni di trionfi bulgari del centro-sinistra. Una situazione non troppo dissimile dall’attuale, in termini puramente numerici, di candidati sindaci e liste; anzi, personalmente mi aspettavo molte più liste composte da cittadini provenienti dalla cosiddetta “società civile”.
In quella occasione, tuttavia, su 361 candidati uno sparuto numero (pari a 17 elementi) riuscì a prendere oltre 500 voti; in pratica, il 4,71% del totale si accaparrò il 35% dei voti complessivi e, di questi, 15 erano tutti collocati nel centro-sinistra, tra il PD e il Bello Viene Ora di Riccardi.
Ora, Riccardi è l’ultima persona che vorrei difendere, ma davvero si possono addossare le responsabilità solo a lui?
Dov’era il gruppo dirigente di quel partito?
Chi prese quella grandinata di voto che ruolo ebbe? Davvero può ritenersi senza responsabilità chi non utilizzò, come avrebbe dovuto fare, il peso di quelle centinaia di preferenze?
E chi li ha votati in massa, può sentirsi totalmente a posto con la propria coscienza oppure qualche lecita domanda se la dovrebbe porre?
E oggi, con Riccardi incandidabile, che ruolo svolgeranno nelle prossime amministrative i fantastici 17 del 2015? Scorriamo insieme la lista:
1. ZINGARIELLO S. 1112: INCANDIDABILE, ma dietro le quinte della lista Progetto Popolare;
2. CAMPO M.G. 999: Ferma un giro, eminenza grigia della lista DEM;
3. D’AMBROSIO D. 860: fermo un giro;
4. RINALDI P. 849: Fermo un giro;
5. CONOSCITORE A.: 791 (ex UDC): INCANDIDABILE
6. LA TORRE M. 773: Movimento E.S.T., dopo aver amoreggiato e raggiunto un accordo con M5S e Manfredonia Nuova ha stracciato tutto ed è tornato nell’alveo del centro-sinistra;
7. BRUNETTI A. 773: STOP!
8. PRENCIPE A. 772: Fermo un giro, l’ex Presidente del consiglio comunale collabora fattivamente con la lista CITTA’ PROTAGONISTA dell’inseparabile PALUMBO L;
9. BALZAMO V. 720: STOP!
10. CINQUE C. 685: Fermo un giro, non avendo trovato collocazione di suo gradimento;
11. TRIGIANI L. 644: Piroetta a 360° e collocamento nel centrodestra di Rotice G.;
12. BISCEGLIA R. 596: STOP!
13. GELSOMINO A. 573: Schifato, ha abbandonato la politica attiva;
14. PALUMBO L. 558: ha lasciato il PD difeso strenuamente fino all’ultimo giorno di consigliatura ed ora è il leader di CITTA’ PROTAGONISTA, nella coalizione con il M5S;
15. VALENTINO S. 540: ha passato il testimone alla figlia, collocatasi nei DEM;
16. OGNISSANTI G. 516: ha passato il testimone al nipote in PROGETTO POPOLARE;
17. TOTARO M. 515: ha lasciato il PD ed è entrato nella lista E885 a supporto del M5S.
Questo lungo elenco di movimenti, di cambi di casacca, di successioni familiari, di pacchetti di voti ondeggianti, spero possa servire a schiarire le idee ed a convincere l’elettorato che è arrivato il momento di informarsi seriamente e dare il proprio voto in modo consapevole.
Allo stesso tempo, sarebbe opportuno chiedersi se sia il caso di dare il proprio voto ad una coalizione che si è vista depennare ben cinque suoi candidati per il loro casellario giudiziale risultato non idoneo; oppure, a quella coalizione che, oltre ad aver copiato di sana pianta il proprio programma elettorale ed aver fatto della legalità e della trasparenza la sua bandiera elettorale, si è ben guardata dal pubblicare le ultime tre dichiarazioni dei redditi della sua candidata dal curriculum stellare.
Si decidono le sorti della città per i prossimi cinque anni e, questa volta, non ci è consentito sbagliare ulteriormente.