«UN PROFONDO impegno di coscienza che metta da parte quei toni poco dignitosi, volti spesso a denigrare gli avversari e fomentare confusioni e ostilità, e ponendo invece al centro i temi, le urgenze della città con capacità e coraggio, discutendo e confrontandosi con tutti per creare alleanze e coalizioni più che frammentazioni».
È UN PASSO del comunicato della Curia arcivescovile di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, da sempre un faro discreto, chiaro e sicuro al fianco della città per illuminarne le vicende umane che vi si agitano. Come quelle elettorali in piena evoluzione. Un passo che fotografa l’attuale momento della campagna elettorale che conduce al voto del 7 novembre prossimo. Una fase particolarmente aspra che va ben al di là di quella che è una pur “combattuta” dialettica politica. Sono saltati, se mai ne fossero stati evidenziati, i temi della Politica, quella che discute delle idee e delle impostazioni sociali; degli orientamenti da dare ad una città alla ricerca di una guida dalle idee chiare, di onestà di intendimenti e di capacità realizzative.
SENZA VOLER fare di ogni erba un fascio, mancando i presupposti essenziali per elaborare un progetto complessivo e sostenerlo con argomentazioni comprovate volte a far tesoro delle tendenze innovative che vanno realizzandosi in Italia e in Europa, si ripiega sul terreno arido e perfido di questi decenni passati che hanno condotto la città dove ben sappiamo. Venuti meno i temi fondamentali della sana Politica (il rimestare nel calderone delle difficoltà locali prodotte da quei decenni passati, non porta da nessuna parte) l’attenzione si è rivolta sul competitor visti sempre più come il “nemico” sulla propria strada. Ed ecco allora il bieco esercizio di «denigrare gli avversari e fomentare confusioni e ostilità». Un fuoco incrociato senza esclusioni di colpi e non solo quelli “sotto la cintola”. E meno male che è stato sottoscritto con tanta enfasi il manifesto contro le parole ostili, gli atteggiamenti denigratori. Canoni del buon vivere civile e in questo caso dei buoni rapporti politici, sono stati ignorati e calpestati senza ritegno.
NON È un caso che nel contesto di questa campagna elettorale squilibrata e distorta, sono entrate a gamba tesa anche le denunce alla Magistratura e alle Forze dell’ordine che hanno in corso indagini per far luce su attività illecite e ingiuriose nei confronti di quel candidato che evidentemente si eleva per capacità e lucidità nel tracciare l’avvenire di Manfredonia. Ma che proprio da quelle ingiurie trae linfa per la sua credibilità e popolarità.
ANCORA una volta si alza opportuna e saggia, l’esortazione dell’arcivescovo padre Franco Moscone «a educare e richiamare tutti ai valori della legalità, della giustizia sociale, del rispetto dei giovani e del loro futuro, della difesa del creato» eppertanto invita a «evitare un voto dovuto solo per questioni personali o di amicizia o parentela o peggio per meschini interessi ed avere il coraggio di scelte consapevoli di coscienza nel rispetto della vera politica, del difficile momento presente e di tutti coloro che hanno perso la vita e per la sacralità del voto stesso».
Michele Apollonio