Facciamo chiarezza sulla questione Comparti. Ci sembra che tutti stiano sfuggendo al confronto diretto sul problema, salvo poi disinformare sui social e nei forum, confondendo le idee ai cittadini.
Conoscenza della problematica
Nell’ ”Affaire Comparti”, come è noto, i soggetti interessati sono tre: Pubblica Amministrazione, Consorzi e Consorziati. Questi ultimi totalmente in buona fede, ma questo purtroppo non basta per essere esclusi da una parte di responsabilità. Nei confronti diretti che, da tempo, abbiamo con i residenti, ci siamo resi conto che molti di loro ignorano il fatto che, oltre ad aver comprato casa, fanno parte direttamente o indirettamente dei Consorzi che hanno sottoscritto delle convenzioni con il Comune di Manfredonia, impegnandosi a realizzare le opere di urbanizzazione a scomputo. Soprattutto chi ha comprato dai privati crede di essere fuori da ogni responsabilità ricadente sul costruttore. Così non è, perché se il costruttore non ha versato al Consorzio gli oneri di urbanizzazione e la sua impresa dovesse fallire, quel debito si trasferirebbe sui proprietari degli immobili che hanno acquistato casa.
Ci chiediamo:
1) Quali sono i fattori che hanno determinato l’aumento dei costi rispetto a quanto inizialmente stabilito?
2) Quanti proprietari (consorziati) sanno chi ha versato gli oneri e chi NO ad ogni singolo Consorzio ad oggi?
3) Quanti conoscono il motivo per cui si è arrivati all’escussione delle polizze per poter completare le opere di urbanizzazione, nonostante i tanti soldi che molti dei consorziati (chi ha acquistato casa ai comparti, ndr) hanno già versato?
4) Quanti di loro sanno se sono state fatte azioni di recupero da parte dei Consorzi nei confronti di chi non ha versato gli oneri, ad esempio pignoramenti, e con quali risultati per non continuare sempre a gravare solo su chi paga?
5) Quanti proprietari partecipano alle riunioni di Consorzio e hanno contezza della contabilità interna degli stessi?
6) Quanti sanno ad oggi quanto costano (parliamo di costo totale) le opere di urbanizzazione per ogni singolo Consorzio?
7) Quanti proprietari sanno che non basta pagare la propria parte per non avere più obblighi con il Consorzio, perché c’è un vincolo solidale che li lega e si rischia di dover pagare anche per chi non lo ha ancora fatto per ragioni diverse?
Quelli elencati finora sono aspetti che per onestà vanno fatti presente a tutti coloro che hanno acquistato nei Comparti. Non parlarne non vuol dire avere soluzioni, ma semplicemente voler continuare a nascondere verità impopolari e controproducenti in campagna elettorale. Per come la vediamo noi, ad alcune delle domande che stiamo ponendo dovrebbe rispondere anche qualche candidato sindaco che si sta affannando a prospettare soluzioni e dimenticando, però, di fronte all’opinione pubblica di avere responsabilità dirette o indirette rispetto al problema dell’aumento dei costi delle opere di urbanizzazione.
Per quanto riguarda l’interrogazione in Commissione Europea, poi, va sottolineato che le domande poste hanno già delle risposte e chi le ripropone in Europa dimostra di non avere contezza della reale situazione dei Comparti. O si sta solo giocando a fare leva sulla disinformazione di molti consorziati per pura strumentalizzazione elettorale? Attenzione all’effetto boomerang che potrebbe colpire direttamente o indirettamente tutti i proprietari dei comparti, in qualità di consorziati.
Noi non siamo così e non ci permetteremmo mai di prendere in giro la gente raccontando solo quello che si vuol sentir dire, facendo peraltro correre loro dei possibili rischi, figuriamoci se iniziassimo a farlo proprio in campagna elettorale!
Convenzioni e Completamento Opere
Per quanto riguarda le convenzioni, poi, è chiaro che esse non si potranno più rinnovare e la scelta del Comune di aver affidato nuovamente ai Consorzi il completamento delle opere, utilizzando i fondi delle polizze escusse, lo riteniamo un grave errore. All’escussione non si sarebbe proprio dovuti arrivare! In aggiunta, per noi è assurdo continuare a far gestire ai Consorzi inadempienti i soldi delle polizze.
Rispetto al completamento delle opere con anticipazioni del Comune la nostra posizione è ferma e chiara e abbiamo già individuato dove trovare i fondi necessari: si potrà e si dovrà farlo per una serie di opere che ricadono nei Comparti non ancora urbanizzati (es. CA3), che continuano a compromettere il completamento e la consegna al Comune delle opere realizzate nei Comparti urbanizzati (ad esempio nel CA1). Caso emblematico è la fogna bianca che passa anche dal CA3, che non è ancora avviato e che non si può procrastinare oltre. Attualmente, le piogge sui comparti, non avendo la fogna bianca, diventano dei fiumi d’acqua che si riversano sulle abitazioni del quartiere sottostante, creando danni elevati.
Questa azione è imprescindibile anche per risolvere, ad esempio, il problema della viabilità. Vi è l’urgenza di creare degli sbocchi direttamente sulla circonvallazione e altre strade di collegamento con la città. La concentrazione del traffico negli orari di punta sulle uniche due strade attuali, di cui una strettissima e dissestata, diventa motivo di grossi disagi per i residenti e di pericolosità in caso di emergenze.
Il Comune dovrà impegnarsi ad obbligare i consorzi alla consegna, nel più breve tempo possibile, di tutte le opere di urbanizzazione realizzate a scomputo dai consorzi, in modo da poter prendere in consegna la gestione delle stesse, compreso il verde e l’illuminazione pubblica e poter finalmente mettere, tutti i proprietari, nelle condizioni di poter ottenere tutti i titoli abitativi e svincolarsi dai consorzi.
I cittadini, inoltre, devono sapere che chi ha sbloccato il piano regolatore, permettendo una lottizzazione di quel tipo, che è partita dai comparti più lontani dalla città, quelli più difficili da urbanizzare e da completare se non partivano anche gli altri, ha grosse responsabilità ed oggi, a distanza di anni, si ripresenta alla città come il nuovo.
I cittadini devono anche sapere che poi ci sono stati quelli che volutamente non hanno vigilato e non hanno riscosso le polizze, per non danneggiare le imprese amiche e/o di famiglia e oggi vorrebbero dare una risposta con soluzioni farlocche a problemi da loro stessi causati. Una vera e propria aberrazione.
Riteniamo che un confronto pubblico fra delegazioni qualificate dei vari candidati sindaci, come già dal 26 settembre abbiamo chiesto con l’On. Antonio Tasso, non è solo opportuno ma necessario. E troviamo oltremodo ingiusto sostenere che “i candidati sono tutti uguali” e che “si interessano dei vari problemi della città solo in campagna elettorale”, perché c’è chi, come noi, si è sempre interessato anche in tempi non sospetti e può dimostrarlo con atti ufficiali. Poi c’è anche chi strumentalizza qualsiasi dichiarazione e getta fango sull’avversario, pur di avere un briciolo di visibilità sui social per la propria campagna elettorale.
Come abbiamo sempre sostenuto, la soluzione ai problemi viene da una corretta informazione e dalla conoscenza profonda dei problemi. La bacchetta magica non ce l’ha nessuno ed è assurdo pensare che i problemi possano essere risolti da coloro che li hanno causati o dai soliti personaggi che si spacciano per il nuovo o si nascondono dietro i paraventi. Questo voto è una grande occasione per scegliere da chi farsi rappresentare e a chi affidare il futuro della città, iniziando a risolvere gli atavici problemi di Manfredonia.
Cari cittadini, ascoltate tutti, partecipate e agevolate ogni tipo di confronto, vi accorgerete che non siamo tutti uguali e farete una scelta più consapevole. Buon voto libero a tutti.
Giulia Fresca
Candidata alla carica di Sindaco di Manfredonia
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