Partire da loro, dai giovani, affinché siano da monito agli adulti indaffarati a far prevalere l’interesse personale su quello generale sottovalutando persino le conseguenze che potrebbero avere le loro azioni illegali sui propri figli.
Eh sì, perché la giustizia in Italia sarà pure lenta, ma arriva, e quando arriva fa saltare tutti i tavoli della spartizione, tutte le torte da dividere, tutti gli equilibri familiari e i primi a pagarne le conseguenze saranno proprio quei figli che si vergogneranno dei loro genitori, corrotti e corruttori e che hanno costruito le proprie fortune sulla illegalità anziché sul lavoro onesto.
“Giovani e legalità” deve essere un punto chiave della nuova Amministrazione che dovrà vedere impegnate in prima linea Istituzioni ed Associazioni a sostegno della diffusione della cultura civica all’interno delle scuole. Si rende necessario, a Manfredonia, avviare una strategia che possa contribuire a modificare il vivere corrente delle giovani generazioni.
Le scuole, elementari, medie e medie superiori, dovranno essere coinvolte su tutto il territorio comunale come mai in passato: l’ambizione che ci siamo posti è essenzialmente quella di mettere a tappeto le cattive abitudini. Se ne avverte l’esigenza, visto che certi comportamenti avvengono in maniera abitudinaria nel convincimento che essi siano giusti.
Pertanto occorre partire da quelle regole di vita che devono essere rispettose della legge e soprattutto degli altri. La cultura della legalità si coltiva quando si è ancora in fasce e l’illegalità si annida molto nella Pubblica amministrazione. È proprio dall’esempio degli insegnanti all’interno delle scuole che bisogna partire.
Il progetto “Giovani e Legalità”, dovrà coinvolgere la Prefettura di Foggia, la Camera di Commercio, l’Ufficio Scolastico Provinciale, la Magistratura, ma anche le associazioni sul territorio e due esempi nazionali, a partire da Libera – Nomi e Numeri contro le Mafie e l’Associazione Professionale “Proteo Fare Sapere”, che contempla, tra le azioni, anche la diffusione e l’uso, all’interno delle scuole individuate, di una serie di sussidi tra i quali un gioco da tavolo “Cittadini” che insegna le regole della legalità.
Sono consapevole che non esistono ricette per combattere il familismo amorale e la cultura mafiosa. Una Amministrazione attenta e sensibile deve collaborare con tutte le forze sane e soprattutto con le Forze dell’Ordine e la magistratura cercando di essere il termometro di un corpo sociale presente in un determinato momento storico. In questo momento la temperatura segna livelli preoccupanti, ma non possiamo prendercela col termometro. Occorre indagare sull’origine della malattia. In Italia più che il senso di legalità si è smarrito il senso del giusto. Bisogna invertire la visione e stabilire un percorso che operi volgendo l’attenzione all’affermazione dell’identità ed al recupero dei valori.
Manfredonia può farcela, ne ha tutte le potenzialità ma deve ardentemente volerlo.
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