Giovedì 14 Novembre 2024

All’ospedale di Manfredonia oltre 11 milioni di euro del PNRR per la ristrutturazione degli edifici. Il finanziamento deliberato dalla Giunta regionale”

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Dichiarazione di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale

L’ospedale di Manfredonia è destinatario di un finanziamento di 11milioni e 650mila euro provenienti dal fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da utilizzare per interventi di adeguamento sismico e antincendio, ammodernamento e ristrutturazione della struttura.

L’assegnazione del fondo è stata deliberata dalla Giunta regionale il 27 settembre scorso all’esito della procedura avviata e svolta in collaborazione con il Ministero della Salute, titolare dell’assegnazione dei fondi straordinari stanziati dall’Unione Europea per favorire la ripresa post-Covid19.

L’intervento programmato per il San Camillo De Lellis è parte della Missione 6 – Linea di investimento 1.2 “Verso un ospedale sicuro e soctenibile” del PNRR che ha l’obiettivo di migliorare strutturalmente la sicurezza degli edifici ospedalieri “adeguandoli alle vigenti norme in materia di costruzioni in area sismica, con particolare riferimento ad interventi di adeguamento sismico o di miglioramento delle strutture ospedaliere”.

Complessivamente, la Puglia è destinataria di un finanziamento pari a 164.386.924,20 euro, di cui di cui 50.275.791,24 a valere sul PNRR e 114.111.132,97 a valere sul Fondo complementare. L’investimento da realizzare a Manfredonia, dunque, è leggermente superiore al 10% dell’intera dotazione complementare.

Il finanziamento deliberato dalla Giunta regionale segna l’avvio dei lavori di riqualificazione dell’intera struttura da effettuarsi sulla base dello studio di fattibilità realizzato dagli uffici tecnici della Asl Fg e che prevedono la spesa di 23 milioni di euro.

Quest’ultimo è solo il più recente e concreto segnale di attenzione verso la struttura ospedaliera manfredoniana, progressivamente cresciuta nell’ultimo decennio in quantità e qualità dei servizi come per il numero di addetti. Giova ribadirlo a vantaggio di quanti insistono a sottovalutare i positivi effetti della programmazione sanitaria regionale e alimentano infondate rivendicazioni campanilistiche.

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