Dichiarazione del presidente della V Commissione – Ambiente, Paolo Campo
Il porto alti fondali di Manfredonia è strategico per lo sviluppo della “blue economy” pugliese e del Sud Italia, ragion per cui su questa infrastruttura saranno investiti 80 milioni provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
I fondi sono stati formalmente assegnati dal Governo Draghi all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale che li impiegherà in un complesso e ampio programma tecnico di ristrutturazione e rifunzionalizzazione orientato al potenziamento della struttura per incrementarne la resistenza e metterla in condizione di reggere carichi maggiori di merce in transito.
L’investimento finanziato è parte integrante della programmazione che include l’avvio della Zona Economica Speciale e della Zona Franca Doganale, entrambe finalizzate all’attrazione di investimenti nell’area retroportuale, e che sarà sostenuta dalla scelta della Regione Puglia di portare pienamente a compimento la connessione tra il porto alti fondali e la rete ferroviaria, così da promuovere lo spostamento di quantitativi crescenti di merce dalla gomma, al ferro, al mare.
Appunto questo è uno degli obiettivi della “blue economy”, parte della più ampia “green economy”: incrementare la quota di trasporto marittimo per ridurre l’impatto del più inquinante trasporto su strada. E l’incremento dei traffici registrati dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale proprio nel porto di Manfredonia è un’ottima premessa per il futuro.
L’investimento di 80 milioni sull’infrastruttura manfredoniana offre al sistema istituzionale ed economico del territorio ha un’opportunità strategica da cogliere per incrementare gli investimenti produttivi e i livelli occupazionali.