Cosmo e Max sono una giovane coppia che si ama, lavora e vive del proprio lavoro, onesto. Sogna una famiglia, una casa, paga le tasse e rispetta le regole. Secondo alcuni però non merita altro che disprezzo, fino ad augurarne la morte, semplicemente perché è una coppia gay. È cronaca di questi giorni l’incendio della macchina ed il linciaggio verbale e fisico che hanno subito ad opera di ignoti o dei soliti noti che, in nome di una giustizia personale si ergono a paladini morali. La Costituzione della Repubblica Italiana tutela i diritti inviolabili dell’uomo, tra cui rientra la libertà di orientamento sessuale e l’uguaglianza di tutti i cittadini “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. A Manfredonia, da sempre terra di libertà e di accoglienza, almeno da questo punto di vista, succede che qualcuno persegua una coppia, mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti. Ci si arroga il diritto di difendere una presunta moralità arrivando alla violenza manifesta. A chi danno fastidio, che reato commettono nel manifestare il proprio amore e nel viverlo alla luce del sole? Anche a Manfredonia vigono le leggi dello stato che tutelano la libertà di orientamento sessuale e Cosmo e Max ne hanno diritto. La comunità sta rispondendo con un piccolo ma significativo gesto con la gara di solidarietà in corso attraverso la di raccolta https://gofund.me/d04e7dd1. Non chiedono altro che una mano riprendere una vita normale fatta di impegno e costruzione, senza dare fastidio. Forse, nel laboratorio sociale che è Manfredonia per le sue mille contraddizioni questo episodio può segnare lo sblocco dell’iter legislativo del decreto Zan e dell’avvio di un percorso di accoglienza fondato sulle persone, sul ruolo ed il contributo allo sviluppo di una società senza pregiudizi e discriminazioni e soprattutto auto giustizia razzista e omofoba. Con l’informazione ed il rispetto si tutelano non solo le persone ma l’intera comunità dal degrado ed inciviltà. Buona vita!
di Michela Cariglia