Da qualche giorno la fontana della villa comunale ha ricominciato a funzionare. La vista dell’acqua zampillante, dopo tanti anni di assenza, ha riempito tutti di gioia. La piccola fontana, infatti, era spenta da oltre quindici anni e forse più, ed era davvero un dispiacere vederla trasformata in una discarica di lattine e cartacce. Proprio qualche mese fa il dirigente del comune che si occupa del verde pubblico, l’ing. Giuseppe Di Tullo, ci raccontava dell’impegno nella cura del verde della villa, affidato agli LSU, e della fatica di rimettere in funzione la fontana. La maggiore difficoltà, spiegava, è stata proprio quella di liberare il getto, che era ostruito dai tantissimi rifiuti, arrivati molto in profondità. Sono state estratte persino delle lattine. Ma a quando risale la costruzione della fontana? Innanzi tutto, bisogna ricordare che Manfredonia ha un rapporto particolarissimo con l’acqua, che ha sempre avuto un ruolo fondamentale per la città. Nel nostro territorio, infatti, ci sono lagune costiere, fiumi e torrenti, risorgive, acque sotterranee. E la stessa storia della nostra cittadina è una rappresentazione dell’opera dell’ingegno umano in mezzo alla natura da tempi immemorabili. Basti pensare al sito archeologico di Grotta Scaloria. Pare che la scoperta di questa autentica testimonianza della vita nel neolitico si debba proprio ai lavori che negli anni ’20-’30 l’Acquedotto Pugliese stava realizzando per collegare le sorgenti campane del Sele con la città. L’accesso alla grotta venne riportato alla luce dagli scavi effettuati per la posa delle tubazioni moderne. Immaginiamo che in quegli anni le strade di Manfredonia avessero lo stesso aspetto che avevano durante il periodo in cui erano in corso i lavori per il ripristino della pavimentazione di Corso Manfredi. Le strade principali erano tutte uno scavo, e le chianche messe da parte, per poter permettere alle tubature di attraversare la città e portare l’acqua in tutte le case. Da informazioni avute da Maria Teresa Valente sappiamo che i lavori vennero affidati dal Comune di Manfredonia alla ditta Bissanti&Gatta, formata dall’ingegner Salvatore Gatta e dal finanziatore ragionier Vincenzo Bissanti, che con il nome di Bissanti & De Padova gestiva l’unico sportello bancario di tutto il Gargano, e fungeva da Esattoria e Tesoreria per il Comune di Manfredonia. Fu proprio il ragionier Bissanti a donare alla città la piccola fontana della villa comunale. Infatti, essa non era prevista nei lavori a carico dell’Acquedotto Pugliese. La fontana venne inaugurata il 23 aprile del 1929, e nel corso di tutti questi anni ha subito sorti alterne. Quando venne realizzata e fino a qualche anno fa, aveva un gruppo di pietre da cui veniva fuori lo zampillo, e perfino una targa che ricordava chi aveva donato la fontana. Oggi restano poche di quelle pietre, che erano pezzi di scogli presi nel mare. Molte sono state trafugate, e quelle restanti, che giacciono nella vasca, saranno sistemate in qualche modo. L’importante è che la fontana funzioni. Ci aspettiamo che tutti abbiano rispetto per questo piccolo getto verso il cielo, che ricorda l’arrivo dell’acqua corrente nella nostra città.
Mariantonietta Di Sabato
Ringraziamo Nardino Mastroluca per le foto d’epoca
Finalmente torna a zampillare l’acqua fresca dell’antica fontana e noi speriamo sia un primo segno che avvii un nuovo corso per la nostra città. Ora occorre che tutte le fontane e le fontanine, chiuse dall’incuria e dall’incultura, riprendano a cantare, per poter così tornare presto a bere di nuovo acqua fresca e pulita.