Venerdì 8 Novembre 2024

L’antica Siponto vuole tornare alla luce

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In un momento storico complesso e delicato per la nostra città l’avvio della campagna di scavi archeologici nell’area di Siponto, della quale conosciamo meno del 5% dell’intera superficie, rappresenta una straordinaria notizia per il nostro territorio. Se negli ultimi anni non sono mancate sistematiche campagne di scavo presso il sito di Coppa Nevigata, un insediamento fortificato dell’Età del Bronzo a pochi chilometri da Manfredonia, lo stesso non lo si può dire per il sito di Siponto, che pur essendo protagonista dell’exploit di visitatori degli ultimi anni, rimane ancora tutto da esplorare. Le attività di scavo, cominciate il 6 settembre, si concluderanno il 15 ottobre e saranno condotte dalle università di Bari e Foggia, in collaborazione con la Sabap Foggia Soprintendenza ABAP Foggia-BAT e la Direzione Regionale Musei Puglia. Lo scavo è cominciato dopo le prospezioni geofisiche che si sono tenute durante lo scorso anno ed hanno permesso di ottenere informazioni sulla presenza nel sottosuolo di strutture della Siponto romana e medievale. Gli studenti del corso di laurea in Archeologia, interateneo Bari-Foggia, guidati dai professori Roberto Goffredo e Mariuccia Turchiano, dell’ateneo foggiano, e dal professor Giuliano Volpe, dell’ateneo barese, indagheranno sostanzialmente due aree del sito.  Da un lato un isolato dell’abitato nei pressi delle Basiliche paleocristiane e dall’altro l’area dell’anfiteatro sipontino, sulla quale mai prima d’ora sono stati accesi i riflettori. Una campagna di scavo che sembra presentarsi come il preludio ad una serie di scavi sistematici che potrebbero portare alla luce importanti aree della progenitrice di Manfredonia e del suo dinamico passato. Un aspetto significativo della campagna 2021 è dato dal fatto che si tratterà di uno scavo didattico, quindi visitabile anche dai cittadini e dagli studenti delle realtà scolastiche del territorio, ovviamente nel pieno rispetto delle misure anti COVID-19. Una notizia che dovrebbe rappresentare un buon auspicio per i sipontini. “Impara dal passato, vivi nel presente e spera nel futuro”, sono parole del fisico tedesco Albert Einstein che certamente si sposano anche con il concetto di un’archeologia pubblica, e che quindi fornisca strumenti per mettere in atto un’operazione culturale che coinvolga e faccia partecipare i cittadini e promuova il ruolo sociale dell’archeologia stessa, troppo spesso rimasta chiusa entro i confini interni al ristretto mondo degli ‘addetti ai lavori’. Un’archeologia che, quindi, indagando il passato permetta di vivere più consapevolmente il presente e sappia insegnarci a guardare al patrimonio come una straordinaria risorsa da difendere, custodire e…portare alla luce. L’auspicio è che lo scavo possa servire da stimolo per tentare di sciogliere alcuni dei nodi infrastrutturali che limitano ancora un organico sviluppo dell’area del Parco Archeologico, attualmente attraversato da una importante strada e dalla ferrovia.

di Giovanni Gatta

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