Giovedì 26 Dicembre 2024

Fotografia naturalistica: Antonio Calvano immortala uno splendido esemplare di Albastrello

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L’amore e il rispetto per la natura sono alla base di tutti i meravigliosi scatti del fotografo naturalista sipontino, Antonio Calvano. Attraverso il suo prezioso contributo fotografico, Antonio cerca di costruire un ponte tra la natura e l’osservatore, consentendo di  percepire tutte le emozioni  uniche e irripetibili immortalate in uno scatto e allo stesso tempo, sensibilizzando sull’importanza di preservare e tutelare la biodiversità sul nostro territorio degli habitat naturali  e della flora e della fauna selvatiche.

Ma focalizziamo ora l’attenzione su questo straordinario scatto di cui Antonio ci ha resi partecipi.

“Sono le ore 6 del mattino. Un volo radente sorvola il capanno, una virata. A due metri una sagoma indefinita.” Inizia così il racconto del fotografo, che ci fa subito intuire come la fotografia naturalistica possa regalare grandi emozioni, ma al tempo stesso richieda sacrifici non indifferenti.           “Punto il vetro della mia mirrorless. Scatto. Rivedo le foto, ma ho qualche esitazione nel riconoscere la specie. Inizialmente suppongo si tratti di un giovane esemplare di Pantana. Ma i dubbi salgono.” Antonio, dunque, dopo lo scatto contatta un suo amico, Michele Merola, appassionato di limicoli ed aspirante inanellatore che collabora spesso con studiosi dell’ispra, per sciogliere ogni dubbio sull’esemplare da lui fotografato.

Michele non crede ai suoi occhi.  L’esile becco e l’inconfondibile ed elegantissima conformazione non lasciano spazio a dubbi. Si tratta di un Albastrello. Migratore stagionale, visita i nostri siti  occasionalmente e solo per recuperare forze ed energie per affrontare la migrazione. Avvistarlo una fortuna, fotografarlo apoteosi.. Specie migratrice, di doppio passo, giunge alle nostre latitudini in primavera e nel periodo post riproduttivo. Nidifica tra il 45° e il 60° parallelo di latitudine Nord in una fascia climatica compresa tra la zona steppica e quella boreale, dal Mar Nero, Polonia, Finlandia, attraverso l’Ucraina centrale e i settori più settentrionali dell’ex Unione Sovietica, fino al Kazakhistan settentrionale e alla regione dei Monti Altai. In Europa è presente come nidificante in Russia ed Ucraina. Le aree di svernamento interessano l’intero continente africano a Sud del Sahara. Raramente ed occasionalmente svernante in Italia.”

In conclusione il professionista, ancora emozionato per essere riuscito ad immortalate il piccolo uccello migratore, appartenente ad una specie protetta da varie convenzioni internazionali e leggi nazionali, chiosa così: “La tutela degli habitat, il miglioramento delle zone umide ed una oculata e attenta gestione faunistica i principali ingredienti per continuare a godere ancora di queste meraviglie che Madre natura ci offre”.

Stefania Consiglia Troiano

 

 

 

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