C’E’ DA rimanere, a dir poco, sconcertati. L’annosa e dibattuta vicenda del Treno Tram e relativa linea ferroviaria Manfredonia-Foggia non finisce mai di sfornare sorprese che lasciano allibiti. Mentre il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, afferma che «l’Italia, come tutta l’Europa, ha scelto di spostare le risorse sul trasporto ferroviario anziché sul potenziamento autostradale», l’assessora regionale ai trasporti, Anita Maurodinoia, fa sapere (comunicato del 28/07/2021, appena ieri) che la Regione Puglia «ha predisposto una scheda per la riconversione delle risorse appostate per la realizzazione del Tram Treno nel progetto di una linea di BRT a basso impatto ambientale che collega Manfredonia alla stazione di Foggia» dove BRT sono le iniziali di Bus Rapid Transit: un autobus come tanti ne circolano sulle strade (una novantina al giorno). Non più treno dunque, ma autobus per passeggeri, con l’opzione di eliminazione della ferrovia. Una soluzione caldeggiata a spada tratta da Paolo Campo, consigliere regionale eletto a Manfredonia e presidente di una delle commissioni di Emiliano; mentre l’altro consigliere locale Giandiego Gatta col suo gruppo di FI dice di ignorare il PRT perché l’assessora si è “scordata” di illustralo in Consiglio regionale.
Ma LE SORPRESE per i poveri ignari cittadini, non finiscono qui. Dallo stesso ministro Giovannini si viene a sapere (la Repubblica del 12.08.2021) che «grazie all’intesa con Regioni, Province e Comuni, i primi otto miliardi del Fondo complementare e del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono pronti per essere investiti dai diversi enti nel trasporto ferroviario, nei porti e nell’edilizia pubblica». Una “intesa” evidentemente sconosciuta all’assessora Maurodinoia la quale in un comunicato emesso alle 17:28 del 03/08/2021, rivela che «terremo presente, in una fase d’interlocuzione e confronto, le varie proposte che ci arriveranno, tra le quali quelle dei referenti del territorio». E per agevolare l’interlocuzione mette a disposizione due e-mail sulle quali inviare le proposte.
MA STIAMO scherzando: una Regione che non sa o non tiene conto (neanche a parlarne dei consiglieri, bravissimi, tempestivi e lucidi nell’auto-votarsi il cospicuo bonus finale) delle direttive del governo centrale e dell’Europa che da mesi vanno organizzando il più razionale e ben indirizzato utilizzo dei miliardi del Recovery fund, e a Bari stanno appresso al Bus e alle interlocuzioni attraverso la mail dove chiunque può dire la sua. A casaccio, insomma. A quanto pare l’assessora ha le idee confuse o non ne ha affatto e dunque non sa che pesci pigliare.
IL PRESIDENTE Draghi nell’annunciare il trasferimento all’Italia dei primi 24,9 miliardi di euro, ha raccomandato che vengano spesi «in maniera efficiente e onesta». Come a dire “datevi da fare”. I finanziamenti andranno a quegli enti pronti a presentare progetti esecutivi approvati e cantierabili. Otterrà pertanto chi è pronto a realizzare il progetto secondo le regole previste dal Recovery. E mentre per il porto industriale, ad esempio, il progetto di ristrutturazione è stato presentato da tempo agli organi ministeriali che lo hanno approvato, per la ferrovia Manfredonia Foggia, essenziale non solo per il traffico passeggeri, ma ancor più per quello merci, non si ha, come vediamo, neanche l’idea di cosa se ne vuol fare con gravi ripercussioni su quei progetti di sviluppo economico di cui si parla insistentemente. Se questo è l’andazzo…
Michele Apollonio