Egregio Direttore,
mi permetto di scriverLe perché sono stato strumentalmente, e senza alcun motivo razionale – se non quella della gratuita denigrazione politica all’inizio di una delicata ed importante campagna elettorale per restituire a Manfredonia un nuovo governo cittadino – da un suo collaboratore che ha firmato l’articolo relativo alla controversa questione del Treno-Tram. Con molto rammarico e stupore ho letto questa mattina le fantasiose e fuorvianti ricostruzioni senza mai che io fossi mai stato nemmeno contattato da costui, nemmeno presentatosi alla conferenza stampa che il sottoscritto ha convocato la scorsa settimana per presentare pubblicamente la candidatura a sindaco.
Una città in ginocchio dovrebbe preparare con ben altri presupposti e clima una campagna elettorale basata sui temi, l’ascolto e la capacità di portare soluzioni, piuttosto che un velenoso clima esacerbato dai soliti avvelenatori di pozzi. Manfredonia ed i suoi cittadini hanno bisogno di risposte, di visione, di ritrovare la fiducia e poco interessano le beghe di partiti e persone legate a vecchie logiche di bassa lega.
Un giornale dovrebbe raccontare asetticamente ed oggettivamente, verificando sul campo ciò che succede, interpellare gli interlocutori giusti e non scrivere per partito preso stando seduti dietro una scrivania.
Detto questo, poiché sono stato tirato in ballo, colgo l’occasione per esprimere la mia opinione e la mia visione sulla questione Treno-Tram. Partiamo dal presupposto che non si possono cancellare fondi già destinati, anni fa, a questo territorio. Questo progetto rispondeva ad una doppia esigenza: da un lato maggiore sostenibilità ambientale rispetto al trasporto su gomma con conseguente riduzione del traffico e diminuzione dell’inquinamento atmosferico, dall’altro la riqualificazione urbana della città che tornava connessa con il proprio fronte mare grazie a questa infrastruttura più leggera rispetto alla tradizionale linea ferroviaria. Adesso non solo si vuole incentivare maggiormente il trasporto su gomma ma si vuole addirittura cancellare del tutto quello su ferro. E’ un controsenso gravissimo, ovunque si fa l’esatto contrario. E che ne sarà della nuova stazione Manfredonia Ovest? Chi risponderà dei fondi spesi per un’opera rimasta incompleta? Bisogna fare una seria riflessione; così si torna indietro, togliendo fondi ad una tecnologia innovativa e più pulita. Non è possibile che ciò avvenga. I Commissari delle Amministrazioni comunale di Foggia e Manfredonia devono farsi dare subito delle spiegazioni in merito. Le infrastrutture, in particolar modo quelli della viabilità e collegamenti, sono le gambe di un territorio per ambire ad uno sviluppo serio e concreto, per rompere l’isolamento ed essere imprenditorialmente attrattivo e per migliorare la qualità della vita dei residenti. Manfredonia deve tornare ad aprirsi verso il mare, ricucire i rapporti ed interconnettersi con i territori viciniori, la Puglia, il Mezzogiorno, l’Italia, l’Europa. Ciò è possibile solo investendo su infrastrutture strategiche tuttora mancanti.
Questa è la mia netta posizione in merito a questo argomento. Auspico che d’ora in poi a Manfredonia ci si possa confrontare nel merito sui temi e che, in qualità di candidato sindaco, possa essere interpellato prima di finire sulle pagine di un giornale a mia insaputa, senza poter fornire la mia opinione finendo ingiustamente in un abominevole tritacarne.
La saluto cordialmente e Le auguro buon lavoro.
Ing. Gianni Rotice – Candidato Sindaco di Manfredonia
Il bluff continuo del treno-tram: non solo il treno via anche la ferrovia e arrivano gli autobus