FA DISCUTERE, come del resto nella tradizione della gestione dell’ASE, l’azienda servizi ecologici in house del comune di Manfredonia con unico socio il comune di Vieste, il bilancio 2020 approvato dal commissario straordinario Vittorio Piscitelli e dal sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti che hanno tenuto ad evidenziare l’utile di 84mila euro esposto in bilancio e «la rotta positiva assunta da ASE spa e la prudenza nella gestione della cosa pubblica». Anche l’amministratore unico Raphael Rossi arrivato all’Ase nel dicembre 2020, si è detto soddisfatto «per i risultati conseguiti attuando una politica economica in perfetta linea rispetto alle direttive ARERA (Autorità di regolazione per energia reti ed ambienti), restando significativamente sotto i limiti di costo standard previsti in materia dall’autorità».
A CONTESTARE i risultati positivi così come espressi, Franco Barbone, ex amministratore unico di Ase rilevato da Rossi, il quale in una lunga nota ricorda come «da un bilancio al 30/09/2020 risultava un utile di € 802.508,00 che si confermava anche al 30/11/2020. Pertanto, il risultato di gestione con un utile per l’azienda di € 84.000,00, approvato, fa solo ridere e, per questo, credo che ogni commento risulti superfluo».
A STRETTO GIRO la risposta dell’AU Rossi. Premesso che «se un’azienda pubblica che opera tramite canone comunale, facesse il 10% di utili, come dichiara l’ex amministratore, non sarebbe un esempio di buona gestione: perché o starebbe mancando di erogare servizi oppure starebbe chiedendo troppe risorse ai cittadini». Entrando nel merito della contabilità esaminata, Rossi evidenzia che «non tiene conto dei moltissimi impegni da Barbone presi e dei gravi rischi che incombono sull’azienda». I buoni benzina, per esempio. «Nel 2019 tramite accordo sindacale, Barbone si impegnava a riconoscere a ciascun lavoratore 250€ di buoni benzina estendendo l’impegno anche per i cinque anni precedenti per un totale di oltre 120.000€. Questo impegno retroattivo non fu né versato ai lavoratori né inserito nel bilancio 2019 come invece avrebbe dovuto. Il Bilancio 2020 ha correttamente recepito tali impegni». Gli stipendi. «Quattordici mensilità non bastavano, sono state portate a sedici con un accordo sindacale a fronte di obiettivi non misurabili per la bella cifra di 380mila euro l’anno. Ancora: il giorno prima di lasciare l’incarico, l’ex amministratore ha erogato 80mila euro quale premio Covid. Tutti questi accordi non vengono comunicati ai soci, agli organi di controllo e nemmeno alla Direzione territoriale del lavoro determinando, tra l’altro, un ulteriore aggravio di costi per mancato sgravio fiscale. Quando sono i politici – annota Rossi – a gestire le aziende pubbliche avviene che per guadagnare effimeri consensi elettorali, si sperperano preziose risorse pubbliche». Ed è notorio che l’Ase è sempre stata un feudo politico.
«I LAVORATORI – afferma Rossi – sono il principale fattore produttivo dell’azienda che vanno valorizzati non con blandizie bensì costruendo la sostenibilità. In questi mesi, grazie al supporto di esperti del settore e al senso di responsabilità dei sindacati e dei lavoratori stessi siamo riusciti a ricontrattare questi folli importi e addivenire ad accordi più equilibrati e soprattutto connessi a risparmi certi per l’azienda e quindi per i cittadini».
L’AU ROSSI invita i cittadini «a leggere il bilancio 2020 da noi approvato cosi come quelli degli anni precedenti. Vi sono contenute delle considerazioni, delle previsioni e delle valutazioni molto dettagliate sullo stato attuale della società e sulle possibili prospettive strategiche future. Il testo è disponibile al link https://www.asemanfredonia.it/…/bilancio-preventivo-e…/».
Michele Apollonio