“Una riunione deludente che non ha segnato passi in avanti e ha registrato l’ennesimo tentativo di rimpallo istituzionale su una vicenda di grande complessità che richiederebbe invece grande senso di responsabilità soprattutto da parte delle istituzioni”. Questo il duro giudizio di Maurizio Carmeno, Giovanni Tarantella (NIDIL-CGIL FOGGIA), Leonardo Piacquaddio, Urbano Falcone Stefano Borgomastro (CISL FOGGIA), Enzo Pizzolo (UILTEMP FOGGIA), al termine del confronto tra le organizzazioni sindacali, la Regione Puglia, la Prefettura e la commissione straordinaria del Comune di Manfredonia inerente proprio i 119 Lavoratori Socialmente Utili impiegati presso il Comune sipontino.
“Troviamo davvero insostenibile che i vari livelli dello Stato non riescano a comunicare tra di loro e a trovare una soluzione a un’emergenza che si protrae da 25 anni. Siamo stufi di ascoltare la solita solfa: il Ministero del Lavoro latita; la Commissione straordinaria non può andare oltre limiti determinati dalla situazione finanziaria dell’ente nonostante la disponibilità di incentivi regionali e nazionali e di deroghe ai vincoli assunzionali. Come abbiamo dichiarato a chiare lettere nel corso del confronto è ora di dire basta al caporalato di Stato! Il Governo deve riconoscere alla vertenza il rilievo nazionale che merita e la Regione Puglia deve avviare una programmazione pluriennale di ampio respiro, con ingenti stanziamenti in bilancio, per superare il precariato e creare lavoro regolare e di qualità”, affermano Carmeno, Tarantella, Piacquaddio, Falcone, Borgomastro e Pizzolo che proseguono: “Quella degli LSU di Manfredonia è una situazione straordinaria che richiede un impegno straordinario da parte di tutti: a partire da Stato, Regione Puglia, Commissione Straordinaria. Non ci si può più limitare a fare il compitino: c’è bisogno di concertazione autentica e di senso di responsabilità”.
“La riunione si è chiusa con l’impegno formale da parte di Regione e Prefettura di risollecitare il Ministero per avviare il tavolo di confronto a stretto giro di posta. Ma non aspetteremo in eterno un responso né tollereremo più il rimpallo istituzionale. O arrivano risposte in tempi brevi, altrimenti valuteremo unitariamente e con i lavoratori tutte le possibili iniziative di protesta e di mobilitazione”, concludono CGIL, CISL, UIL FOGGIA.