Premesso che
- sono stati avviati procedimenti amministrativi per l’insediamento di una piattaforma ecologica per il recupero e la trasformazione di plastica e di una industria per la lavorazione della bentonite e degli scarti della lavorazione delle miniere: il primo di livello regionale, il secondo di respiro internazionale, nel dismesso sito dell’ex Petrolchimico, recensito presso l’anagrafe dei Siti di Interesse Nazionale come SIN Manfredonia-Monte Sant’Angelo ( di fatto distante solo circa 500 metri in linea d’aria dalle abitazioni della città di Manfredonia);
- detti procedimenti sono in corso in totale assenza di coinvolgimento del Comune di Manfredonia, data la gestione commissariale e la pandemia, nonostante lo stesso sia un sito SIN gravemente inquinato dall’Ex Enichem, con l’avvelenamento del suolo, delle falde freatiche e del prospiciente mare, per la qual cosa infatti sono in corso lavori di bonifica che nessuno controlla per consistenza ed efficacia.
Considerato che
- in assenza di bonifiche significative, le matrici ambientali dei SIN permangono fortemente inquinate da sostanze chimiche, dovute alla presenza di insediamenti chimici industriali, alcuni in attività, altri chiusi da tempo;
- sia dalla Ricerca Partecipata condotta dal CNR Nazionale sia da tutti i rapporti dello studio epidemiologico nazionale SENTIERI coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, pubblicati dal 2011 fino al 2019 (5°Rapporto), lo stato di salute dei soggetti residenti nel SIN di Manfredonia è risultato alterato o compromesso, sia analizzando gli indicatori generali di mortalità e morbosità per tutte le cause, sia per cause specifiche tumorali e non tumorali, a carico degli adulti, ma anche di neonati, bambini e giovani adulti;
- i risultati dello studio “Ricerca Partecipata” sulla città di Manfredonia, a cura del CNR, hanno confermato sostanzialmente le criticità precedentemente emerse, specialmente con riguardo agli indicatori di mortalità e incidenza di patologie riconducibili anche a esposizioni ambientali;
- ISPRA ha definito inapplicabile lo status di territorio bonificato;
- ARPA PUGLIA ha dichiarato che il SIN non è attualmente sotto monitoraggio costante;
lo studio epidemiologico SENTIERI[i] (V° Rapporto relativo agli anni 2011-2019) ha rilevato che 1500 persone ogni anno muoiono prematuramente per il solo fatto di abitare nelle aree SIN (Dichiarazione del presidente internazionale dei Medici per l’Ambiente – ISDE);
- noi cittadini e cittadine di Manfredonia e della Piana di Macchia e Monte Sant’Angelo intendiamo affermare il nostro diritto naturale alla salute e alla conservazione della sanità del nostro ambiente, manifestazioni della vita che riteniamo sacra, diritti riconosciuti dalla nostra Costituzione, preesistenti anche alla stessa, inalienabili e non obliterabili da interessi economici ed in conformità con il TUA, Testo Unico Ambientale (che ha recepito la normativa Seveso al suo interno);
perciò tanto premesso e considerato, e ritenendo che ogni impianto di attività produttiva, che possa incidere su tali diritti, debba essere condizionato al consenso della nostra Comunità, consenso pregiudiziale e inderogabile e subordinato all’effettiva e comprovata bonifica di tutta l’area Ex Enichem,
CHIEDIAMO
- alle Istituzioni: Stato, Regione Puglia, Provincia, ASI e Comuni limitrofi di sospendere immediatamente ogni procedimento autorizzativo in corso, relativo ai ricordati progetti, perché vengano sottoposti all’assenso condizionante alla loro realizzazione del Comune di Manfredonia, appena quest’ultimo potrà esprimersi a mezzo della propria rappresentanza democraticamente eletta, e/o a mezzo referendum popolare;
- che il Consorzio ASI ritiri le modifiche agli articoli 21 e 22 dell’assemblea del 25 agosto 2018 che permettono l’insediamento di alcune tipologie di attività impattanti.
- di essere preventivamente ed esaustivamente informati sui rischi, come previsto dal TUA, ritenendo i sottoscriventi che il diritto al segreto industriale cui le imprese proponenti si sono appellate e non si possa applicare eticamente e moralmente da parte degli Enti pubblici quali Regione Puglia, Consorzio ASI e Autorità Portuale in quanto trattasi di impianti in ZONA SIN CON DOCUMENTATE ALTERAZIONI DELLO STATO DI SALUTE E STATO DI INCAPACITA’ E INSUFFICIENZA DA PARTE DI ARPA E ASL AL MONITORAGGIO AMBIENTALE, BIOLOGICO E MONITORAGGIO SANITARIO.