Il grande caldo di questi giorni mette il nostro territorio a rischio incendi. E così, spesso nella nostra città risuonano le sirene dei mezzi dei Vigili del fuoco. Da quando è stato soppresso il Corpo Forestale dello Stato, il 31 dicembre 2016, le competenze relative alla parte attiva dell’antincendio boschivo sono state demandate alcorpo dei Vigili del fuoco, mentre la parte di investigazione è rimasta in seno ai carabinieri forestali con l’ausilio dei Vigili del fuoco. Le diverse associazioni volontarie antincendio nate sul territorio sotto la direzione della SOUP regionale (Sala operativa unificata permanente), non riescono ad integrare il lavoro dei Vigili del Fuoco probabilmente a causa di una comunicazione fra enti spesso non ottimale. Questo provoca una dispersione e uno spreco di risorse poiché non si riesce a connettere fra loro le energie di soccorso del territorio. Bisogna inoltre tener conto del fatto che la sola squadra di Manfredonia si occupa di un territorio vastissimo che va da Baia delle Zagare a Monte Sant’Angelo, Mattinata, Manfredonia, Borgo Celano fino a Zapponeta, il che sommato al numero di interventi, soprattutto nella stagione estiva, si traduce in turni massacranti a cui i vigili sono sottoposti (turni da 12 ore). A questo si aggiunge l’incuranza della popolazione che chiama i vigili del fuoco per ogni piccolezza che si potrebbe risolvere senza il loro intervento, che magari è indispensabile altrove. Ricordiamo che i Vigili del Fuoco si occupano di soccorso tecnico urgente e tutelano persone, animali e cose solamente laddove questi siano effettivamente in pericolo. Nei giorni scorsi abbiamo assistito a numerosi casi di incendio di sterpaglie nei dintorni della città che hanno fatto arrivare nelle nostre case il cattivo odore non solo di paglia bruciata, ma anche dell’immondizia che era nascosta al suo interno, una piaga dell’inciviltà di tanti. Un grave problema è da imputare in primis all’Amministrazione comunale che non ha grande cura del verde cittadino (se così possiamo chiamarlo). I dintorni della città e le aree verdi nelle zone periferiche (i comparti, la zona intorno al cimitero e la zona mercatale) sono piene di sterpaglie, che andrebbero tagliate a tempo debito, e invece vengono incendiate da chi pensa possa essere una soluzione, a danno però della qualità dell’aria e del pericolo che possono creare questi incendi se si estendessero anche nelle abitazioni vicine. Stesso discorso vale per le aree industriali. Ad esempio nell’area ex Enichem i vigili sono intervenuti più volte per incendi di sterpaglie, ma nessuno ha mai preso provvedimenti per la pulizia, questo ha portato a quell’incendio di qualche giorno fa che ha invaso la città di fumo nero e di un odore insopportabile. Altro problema, inoltre, sono i giardini privati spesso non curati, con piante sporgenti e del secco depositato all’interno, che potrebbe rappresentare un pericolo se dovesse bruciare l’erba esterna. Per fortuna non è così dappertutto. Infatti in molte zone di Manfredonia i cittadini hanno “adottato” le aree verdi prendendosene cura e tagliando l’erba e annaffiando in modo che non secchi e quindi non possa essere bruciata. Tornando ai nostri vigili del fuoco, sono un corpo indispensabile per la nostra sicurezza, ma hanno bisogno della collaborazione degli enti comunali e amministrativi, e soprattutto di noi cittadini, che possiamo collaborare con la pulizia del verde, con le chiamate solo in casi di effettiva necessità, con l’osservazione e la denuncia di chi compie atti illeciti come gli atti incendiari. Dunque è necessario il contributo di tutti.
Mariantonietta Di Sabato
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