Il tentativo maldestro del Sindaco d’Arienzo di mettere il silenziatore alla scandalosa vicenda di Antonio Fusilli, suo grande elettore, ha dell’incredibile per un Primo Cittadino e per chi ricopre l’incarico di Coordinatore dell’Associazione dei Comuni Pugliesi “AVVISO PUBBLICO”, perché essa è sul piano politico di un’estrema gravità.
La cruda realtà dei fatti non dà scampo a nessuno, neanche a chi da alcuni anni si sente e si comporta come “il padrone” di questa Città.
Tutto dà fastidio al Sindaco d’Arienzo, che si vede sprofondare il terreno sotto i suoi piedi, ormai, malfermi. Respinge addirittura, con la solita arroganza, il pensiero critico della stampa libera e indipendente, che vorrebbe ai suoi ordini.
I giornalisti fanno il loro mestiere, raccontano ciò che accade, interpretano e comunicano le sensazioni e le emozioni dei cittadini che, grazie alla puntuale e articolata informazione, hanno la possibilità di elaborare una propria idea sui fatti e le vicende che interessano la propria Comunità.
È un bene per tutti che il Sindaco d’Arienzo, in quest’ultimo tratto della sua esperienza amministrativa, si convinca che con la stampa e la cittadinanza deve confrontarsi, accettando critiche e suggerimenti. Ma forse questo nostro auspicio ha lo stesso senso del detto popolare “A lavare la testa … si perde acqua, tempo e sapone”.
Infatti, non lo induce alla riflessione neanche l’intervista del Rettore della Basilica del Santuario dell’Arcangelo Michele, Padre Ladislao, per il quale “chi oggi governa non è più al servizio del territorio, ma fa solo giochi di potere”.
Il Sindaco d’Arienzo nel suo comunicato, inoltre, non riesce a nascondere la sua “paura” per la sottoscrizione di un Patto Civico tra cittadini di diverso orientamento culturale e politico, che si impegneranno per costruire la Rinascita di questa nostra Città e del suo territorio.
Auspicava, illusoriamente, che non si creasse alcuna alternativa alla sua maggioranza, rafforzata da alcuni Consiglieri Comunali di minoranza contro l’esito elettorale del 2017. Evidentemente desiderava, e desidera tuttora, una sorta di “dittatura comunale”.
E, invece, no! L’alternativa c’è. Di un’alternativa seria e qualificata ha bisogno questa Comunità per non sprofondare e per RINASCERE a nuova vita: economica, culturale e sociale. È tempo che il Sindaco d’Arienzo compia almeno “un atto di legalità”, rassegnando le proprie dimissioni.
(Fonte: Schieramento civico “La Rinascita Possibile”)