E’ la fantastica prospettiva aperta dalle recenti indagini geofisiche eseguite in una vasta area della citta romana e medievale di Siponto. Sono state indagate circa 8,5 ettari degli oltre 20 dell’area delimitata dal perimetro dell’antico circuito murario della città, rivelando una fitta trama di strade ed edifici pubblici e privati. Una scoperta stupefacente. L’attività diagnostica ha dato riscontri di straordinario interesse. Un primo e importante passo per la definizione storica di uno dei centri portuali più importanti della Puglia romana, tardoantica e medievale, e dunque della valorizzazione di un riferimento archeologico-culturale che i libri decantano mirabilmente. Un progetto ambizioso partito nel settembre 2020 che vede impegnate in collaborazione le Università di Bari e di Foggia, alle quali si unirà proveniente dal Canada, la McGill University di Montreal, e naturalmente la Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Foggia e BAT e della Direzione regionale musei Puglia. Fissata anche la data di avvio degli scavi: il prossimo sei settembre. L’analisi del lavoro svolto e le prospettive future sono state esposte nel corso di un incontro tenuto presso la basilica Sana Maria di Siponto, emblema maestoso di quella Siponto nascosta si spera ancora per poco, auspice la basilica Tresoldi. Per Siponto si prospetta realisticamente una nuova rinascita e con essa la diletta Manfredonia vedrà rafforzati e intensificati i legami con la madre patria. “Le prospezioni geomagnetiche – ha annunciato Giuliano Volpe archeologo dell’Università di Bari – aprono nuove prospettive di ricerca sul campo. Abbiamo indicazioni molto precise: ora sappiamo dove scavare e cosa scavare; lo scavo darà ulteriori informazioni utili a delineare con maggiore chiarezza le sovrapposizioni delle città romana, romana repubblicana, tardo antica, medievale. Quel che le indagini geofisiche hanno restituito è qualcosa si impressionante”. Un racconto fantastico sviluppato da Roberto Goffredo e Maria Turchiano dell’Università di Foggia, i quali con l’aiuto delle prospezioni geofisiche hanno reso quasi realistica la “passeggiata” tra vie e vicoli, le terme, fino ad arrivare all’anfiteatro di Siponto. Che esiste anche se – è stato spiegato – non con le sembianze tipo Colosseo, per intenderci, ma ben definito scavato in terrapieno. L’invisibile che diventa visibile e ci si augura che con opportune e serie politiche di gestione di tanta ricchezza archeologica non si riesca un giorno ad andare a spasso per Siponto, quella antica.
di Michele Apollonio
Finalmente, lo scrigno della Siponto antica vedrà la luce. Grazie a quanto hanno reso e renderanno possibile questo intervento da tantissimi auspicato ed invocato. Ho detto in altre circostanza che l’attuale ministro dei beni culturali si sta mostrando un ministro pragmatico in quanto la sua presenza è parallela a tanti interventi di manutenzione/ristrutturazione e scoperte. Anche se non citato sono sicuro che c’è la sua mano se non altro un nuovo modo di gestire il nostro ricchissimo patrimonio archeologico che ci contraddistingue dalle altre nazioni ed è molto apprezzato dai propri cittadini che ogni anno svelano ai propri occhi bellezze storiche e non solo dell’ingegno italico.