E’ stata presentata nei giorni scorsi, alla Commissione straordinaria del Comune di Manfredonia, una proposta d’intervento per la realizzazione di una struttura commerciale con annessi servizi sportivi. La realizzazione di questo progetto permetterebbe di riqualificare dal punto di vista urbanistico una zona del centro urbano ad alta densità abitativa, ma con ampi spazi da troppo tempo lasciati in completo abbandono. Il suolo di cui si parla è quello posto tra via delle Margherite e via Salapia, a poca distanza dal plesso scolastico del Liceo Scientifico G. Galilei – Liceo classico A. Moro. Un’area dove il notevole vuoto urbanistico produce un forte contrasto nel luogo in cui è collocata, considerato che tutt’intorno da diversi anni sono stati realizzati complessi edilizi dotati di servizi, a differenza dell’area in questione che ancora oggi risulta vuota e abbandonata. La proposta dell’imprenditore in questione apporterebbe un considerevole miglioramento all’assetto abitativo dell’intera zona, anche perché l’area circostante è carente di spazi e servizi, e la realizzazione della struttura di commerciale, potrebbe creare una concreta vivibilità all’intero tessuto urbano. Inoltre, la realizzazione di servizi commerciali strutturati andrebbero a colmare un atavico “vuoto urbano”, vista l’assenza totale, nell’area, di spazi aggregativi a carattere sociale. Infatti il progetto comprende anche spazi destinati ad attività sportive, in considerazione della presenza di un campo di calcio a cui ne verrà aggiunto uno nuovo (18x25m) in erba sintetica. Strutture che verrebbero cedute al Comune e che potrebbe dare in concessione e/o gestione al vicino plesso scolastico, che ne è sprovvisto. Infine, l’intera area sarà dotata di due ampi parcheggi, di cui uno scoperto e uno coperto. Un progetto più che ambizioso che merita tutta l’attenzione della Pubblica Amministrazione, sperando che riesca ad aggirare le pastoie burocratiche. Ci auguriamo possa trasformarsi in realtà in tempi brevi e dare respiro ad un quartiere lasciato per anni in uno stato di degrado.
di Matteo di Sabato