A proposito delle vaccinazioni a Manfredonia espongo alcune considerazioni a nome di un gruppo di amici che si sono ritrovati nella medesima situazione per quanto riguarda le somministrazioni di vaccini anti-covid. Da precisare che apparteniamo ad una fascia di età di over 60 e 70. Ci chiediamo quanti vaccini arrivano realmente a Manfredonia, con quale criterio vengono distribuiti e chi coordina e sovrintende alle operazioni. Ci era sembrata una buona soluzione coinvolgere i medici di famiglia per accelerare la somministrazione ai propri pazienti. Ci siamo rivolti a loro per prenotarci ed essere inseriti in una lista di attesa. Trascorrono diverse settimane, ma il nostro turno non arrivava mai. E questo sconforta, amareggia e disorienta anche i nostri medici di famiglia, che, con molto garbo, sopportano rimproveri dai loro assistiti, perché i vaccini, quando arrivano, vengono consegnati con il contagocce. Alcune volte devono “elemosinare” per averli. Ultimamente alcuni di noi, i più fortunati, hanno ricevuto la prima dose; nulla si sa per la seconda? Dai mass-media apprendiamo notizie di arrivi di milioni di dosi di vaccini, di somministrazioni effettuate, o in programma, ad intere popolazioni di località turistiche, di estenderle fino ai dodicenni, quindicenni, quarantenni, nei posti di lavoro, ecc. Tutto lodevole e ben fatto, ma, qui a Manfredonia, forse, la situazione non è poi così fiorente come la si vuol far credere. Un avviso, in questi ultimi giorni, è apparso in un centro vaccinale: “La vaccinazione anti Covid è sospesa causa mancato approvvigionamento di vaccini”. Può succedere, ma ci auguriamo che siano casi eccezionali. Ci chiediamo: esiste veramente una banca dati dalla quale possa risultare chi non ha fatto ancora il vaccino? Si apprende che nella nostra provincia è in atto una ricognizione per rilevare fasce di età superiore a 60 anni e dei soggetti fragili che non hanno ricevuto il vaccino, o solo la prima dose, ma anche in questa ricognizione alcuni sono stati ancora ignorati. Anche per i tamponi molecolari a domicilio si registrano alcuni disagi, nonostante le segnalazioni dei medici di base agli uffici competenti di pazienti che avevano manifestato sintomi di sospetto covid. Queste richieste, a volte, non vengono tenute nella dovuta considerazione o procrastinate. Siamo ben consapevoli delle difficoltà riscontrate nel gestire l’attuale pandemia. Ci auguriamo che in futuro a Manfredonia la regia sia più attenta, dia informazioni chiare per evitare disagi e confusioni ai cittadini e, soprattutto, ci auguriamo che non ci siano corsie preferenziali. A nostro parere è di fondamentale importanza tenere in debita considerazione i medici di famiglia che hanno dichiarato e offerto volontariamente la loro piena disponibilità per la somministrazione dei vaccini.
G. Simone
Pongo una domanda perché nell’articolo non è ben specificato. Queste persone che sono ancora in attesa in quanto si sono rivolti ai medici di famiglia, hanno una delle patologie elencate sul sito la Puglia ti vaccina per rientrare nella vaccinazione affidata ai medici di famiglia? In oltre sul sito è chiaro che non è il paziente che si affida al medico di famiglia ma dev’essere il medico a contattare i paziente che rientrano nelle caratteristiche o meglio soggette a patologie. Mi chiedo e vorrei chiedere a queste persone, sono state contattate dall’Asl x la vaccinazione, hanno deciso di non seguire la data programmata dalla regione per rimanere in attesa di una eventuale chiamata del medico di famiglia? Forse è doveroso fare chiarezza perché dall’articolo non è chiaro.