Dopo Giuseppe Di Bari, che di presenze in serie A ne ha sommate più di cinquanta, in campionati ricchissimi di campioni, un altro sipontino approda all’Olimpo del calcio nazionale, Emmanuele Cicerelli. Mai nessun manfredoniano ha vinto un campionato di serie B.
Nella massima serie, Lele, in effetti, il primo piede ce lo ha messo il 31 gennaio 2020 quando Lotito, presidente della Lazio, per strapparlo al Parma, lo ha acquistato a titolo definitivo e lo ha lasciato in prestito al club campano, di sua proprietà. Cicerelli è stato sicuramente il miglior talento emerso negli ultimi anni da una città sempre generosa nel partorire ragazzi di grande qualità.
Dopo i primi calci al Miramare, dove tutti si accorsero della sua velocità con e senza palla, della facilità nel saltare l’avversario e della sua facilità di tiro; fu Lorenzo Mangano a metterlo nelle mani di Peppe Pavone, a Foggia. Dopo qualche convocazione in lega Pro, con Zeman, a meno di diciotto anni, il passaggio a Barletta. Il primo anno, sette presenze e l’esordio in terza serie a soli 19 anni. L’anno successivo, 26 presenze e due gol “alla Cicerelli: converge al centro e scarica in rete sul secondo palo”. L’anno dopo, 17 presenze ad Aversa, e poi Melfi dove Dino Bitetto non si è accorto di lui. Il secondo anno a Pagani, nella stagione 2016/2017, con il giovane tecnico, Grassadonia, zemaniano, è quello della prima consacrazione: gioca tutte le partite, 36 presenze e segna 6 reti.
A Salerno, in serie B, dopo l’esordio nella cadetteria del 07/10/2018, contro l’Ascoli, all’Arechi, a gennaio va a Pordenone senza troppo entusiasmo.
La svolta vera a Foggia, in serie B, stagione 2018/2019. Grassadonia lo chiede nonostante il ruolo sia copertissimo. Tutte le volte che entra fa la differenza. Palla al piede è imprendibile, cresce molto tatticamente, diventando titolare come quinto nel 3-5-5 del tecnico campano.
Il rientro alla Salernitana di Ventura è sulla stessa traccia dell’anno precedente. 22 presenze e tanti consensi. E’ tra gli attaccanti più considerati della categoria. Lo segue il Parma, inutilmente.
Quest’anno mister Castori, all’inizio, lo impiega con costanza e Lele lo ripaga con assist e ottime prestazioni; poi decide per un assetto più basso, più difensivo, per permettere al sipontino di essere decisivo nella seconda parte della gara.
Alla fine saranno 29 presenze e due reti ma, soprattutto, il secondo posto e la serie A, il sogno di tutti i ragazzi che cominciano a dare calci ad un pallone.
Antonio Baldassarre