Con la Puglia finalmente in zona gialla, dopo 8 settimana chiusa tra arancione e rosso, sono 22mila i bar, i ristoranti, le pizzerie e gli agriturismi con attività di ristorazione all’aperto che possono svolgere servizio al tavolo all’esterno ma i fatturati sono praticamente dimezzati per effetto del coprifuoco, dell’impossibilità di lavorare al coperto. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, con le riaperture che riguardano 4 milioni di pugliesi in zona gialla che possono beneficiare del minor livello di restrizioni contro la pandemia Covid.
Le maggiori difficoltà si registrano nei centri urbani stretti tra traffico ed asfalto mentre nelle campagne – sottolinea la Coldiretti Puglia – ci si è organizzati secondo Campagna Amica per offrire agli ospiti, degli oltre diecimila agriturismi con attività di ristorazione riaperti, la possibilità di cenare sotto gli uliveti in mezzo alle vigne che stanno germogliando oppure nell’orto con la possibilità di raccogliersi la verdura direttamente. A preoccupare tutti è invece il limite fissato per il coprifuoco alle 22 poiché – continua la Coldiretti – gli agriturismi sono situati nelle aree rurali e ci vuole tempo per raggiungerli dalle città.
Con l’avanzare della campagna di vaccinazione e la riduzione dei contagi l’aspettativa del superamento del coprifuoco e della possibilità di apertura all’interno dei locali è necessario importante per le imprese agroalimentari stremate da lunghi periodi di chiusura che hanno determinato un effetto a valanga sulla filiera con 90mila tonnellate di cibi e di vini invenduti dall’inizio della pandemia, secondo la Coldiretti regionale.
Une necessità rafforzata – continua la Coldiretti – dall’annunciata apertura al turismo nazionale e straniero a partire da metà maggio, con 1/3 del budget delle vacanze che in Italia viene destinato all’alimentazione, soprattutto dopo la revoca dello stato di emergenza in Spagna, il principale concorrente del Belpaese tra le destinazioni turistiche.
La Puglia tra l’altro – sottolinea la Coldiretti regionale – è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con ben 1,5 milioni di arrivi dall’estero di viaggiatori stranieri e 3,8 milioni di pernottamenti internazionali che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio. L’assenza di stranieri in vacanza in Puglia grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – conclude Coldiretti Puglia – i turisti dall’estero da paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o la Cina hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa ma che adesso sono anche quelli che stanno procedendo velocemente nella campagna di vaccinazione.