Fra qualche mese la città di Manfredonia sarà chiamata a eleggere un nuovo – e si auspica fortemente rinnovato – Consiglio Comunale, dopo il commissariamento intervenuto a causa della mancata approvazione del Bilancio di Previsione, che portò alle dimissioni di sindaco e giunta, amministrazione poi sciolta per infiltrazioni della criminalità organizzata nella macchina amministrativa.
AgiAMO Manfredonia propone il proprio progetto veramente alternativo e di rinascita della città. Se ne è parlato nel corso di un’ampia intervista a più voci rilasciata a Radio Manfredonia Centro nel corso della trasmissione “Quelli della Domenica”, condotta da Antonio Castriotta, anchorman della storica emittente radiofonica locale.
“Il nostro è un progetto alternativo per davvero – ha esordito Massimilliano Ritucci, già consigliere comunale di opposizione nella passata amministrazione e fra i soci fondatori di AgiAMO Manfredonia – Molti commettono ancora l’errore di sottovalutare quello che vogliono i cittadini di Manfredonia, una logica che finora ha imperato e che in passato ha funzionato, ma questa volta è diverso. Tutti hanno imparato a memoria la poesia che ‘Manfredonia si trova in una grave situazione economica, c’è bisogno di un cambiamento’… ma in realtà quelli che davvero vogliono attuare un cambio di passo sono in pochissimi tra cui noi di AgiAMO, che abbiamo il coraggio di prendere le distanze nette da chi ha gestito in passato il Comune di Manfredonia”.
Il tema degli ultimi 25 anni della storia politico-amministrativa di Manfredonia, nei quali non c’è mai stata una vera alternanza, è cogente: sempre gli stessi partiti e, cosa politicamente ancor più grave, sempre le stesse persone si sono occupate ininterrottamente della gestione della cosa pubblica.
“Da AgiAMO – ha chiarito Massimiliano Ritucci – sono lontani tutti i protagonisti di 25 anni di fallimentare gestione della cosa pubblica. E questo è un fatto, non sono parole: quando si afferma di voler attuare un radicale cambiamento nella città bisogna essere credibili e dire anche chiaramente ai cittadini che si parte dalle macerie lasciate da chi ha amministrato in maniera disastrosa fino ad oggi. Qualcuno tenta anche di attribuire delle responsabilità ai cittadini, ma il tema è un altro: se la politica non è in grado di presentare un’alternativa, eludendo un fondamentale principio democratico, è normale che i cittadini cadano nell’errore di votare sempre le stesse persone. Oggi l’alternativa c’è, AgiAMO c’è. Inoltre, a nostro avviso, l’errore che molti stanno commettendo è impostare una strategia basata solo sui numeri, per raggiungere la maggioranza assoluta o al primo turno o al ballottaggio, un semplice calcolo aritmetico col pallottoliere che questa volta non funzionerà”.
Il riferimento è alla logica elettorale perseguita finora a Manfredonia, agli antipodi rispetto alla posizione di AgiAMO Manfredonia. Coalizioni composte da moltissime liste comportano che un sindaco si trovi a gestire il proprio mandato preoccupandosi più di mantenere gli equilibri per non andare a casa che di impostare strategia e gestione dell’azione politico-amministrativa dell’Ente. Si accusa la Commissione Straordinaria di gestire solo l’ordinario, ma guardando agli atti emanati in questi due anni, ha amministrato molto più questa Commissione che non il governo politico degli ultimi dieci, quindici anni, trascorsi a rincorrere beghe soggettive all’interno di una coalizione molto allargata.
“Noi abbiamo inoltre studiato con particolare attenzione i bilanci del Comune e riteniamo vi sia un dissesto finanziario di fatto – ha poi sottolineato Ritucci –. Nel bilancio dell’ente comunale ci sono spese certe e reali che non vengono coperte da entrate certe e reali e si continuano ad operare distrazioni contabili ed equilibrismi di bilancio che portano i conti in pareggio solo sulla carta mentre nella realtà si generano solo grandi debiti, un’emorragia che va fermata facendo anche scelte coraggiose. Va da una parte risanato il bilancio e dall’altra bisogna agire in modo da far ripartire la città, ad iniziare dal creare le condizioni affinché si generino nuovi posti di lavoro ”.
Va aggiunto che dopo aver archiviato una certa classe politica con il voto dei cittadini liberi, bisognerà anche intervenire sulla tecnostruttura del Comune di Manfredonia che, in questi venticinque anni, ha risentito dell’assenza di una reale alternanza politica e soffre la presenza di soggetti funzionali a quel tipo di politica che è stata rovinosa. C’è sicuramente una carenza di personale nel Comune di Manfredonia, ma è anche vero che, se riorganizzata in un certo modo, la tecnostruttura potrebbe lavorare anche meglio perseguendo in maniera proattiva l’interesse dei cittadini. Anche in questo caso sono necessarie scelte coraggiose, affidando responsabilità e competenze amministrative a funzionari competenti e mettere da parte chi ha dimostrato di non essere all’altezza della situazione.
“Archiviazione della vecchia classe politica, riorganizzazione della tecnostruttura del personale, ricognizione del reale debito del Comune – ha concluso Massimiliano Ritucci –. Dopo aver verificato la situazione economica del Comune, tentare di evitare il dissesto finanziario, anche se sarà molto difficile, e rimodulare un piano di riequilibrio. Andranno poi messe in campo subito, e parallelamente, azioni che possano iniziare a dare respiro allo sviluppo socio-economico e culturale della città. Ad esempio recependo alcune leggi regionali che consentirebbero un proficuo sviluppo economico del territorio e che finora sono state totalmente ignorate. Un sindaco non deve perdere tempo a gestire le beghe politiche della coalizione che lo sostiene, ma focalizzare la sua attenzione su esigenze, diritti e interessi della comunità che rappresenta. È ora di cambiare”.
Pertanto, cambiare si può cambiare si deve. Se non ora, quando?