Capita sempre più spesso di notare per le strade della nostra città, operatori della fibra ottica intenti a spostare tubi e cavi o ad effettuare scavi con piccole escavatrici. Spesso di tratti di ditte che lavorano per Open Fiber, società fondata nel 2015 per realizzare un’infrastruttura di rete a banda ultra larga (BUL) interamente in fibra ottica, in tutte le Regioni italiane.
La proprietà vede una partecipazione paritetica tra Enel S.p.A. e Cdp Equity S.p.A. (CDPE), società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti.
Nei giorni scorsi Ugo Folgarini, Regional Manager Puglia di Open Fiber, ha annunciato importanti investimenti nella nostra regione per complessivi 200 milioni di Euro che permetteranno a 533 mila unità immobiliari dei “Cluster A e B”, zone già raggiunte da operatori telefonici, di poter disporre della FTTH, Fiber To The Home, la più veloce che può arrivare fino a 1000 Mbits in download e fino a 300 Mbits in upload, dieci volte le più diffuse FTTC, Fiber To The Cabinet, o FR, misto Fibra/Rame, dal momento che il cavo in fibra ottica si ferma al “cabinet” di TIM, la colonnina con il “cappello” rosso.
Dopo i 200 mila collegamenti di Bari, i 63 mila di Taranto e 45 mila di Foggia, spiccano i 16 mila di Manfredonia, per un investimento pari a 5.5 milione di euro.
Interessante anche la quota di 37 milioni di euro che permetterà anche a 56 comuni pugliesi, definiti “a fallimento di mercato”, Cluster C e D, come Biccari, Ischitella e Rodi garganico, per esempio, una rinascita tecnologica e la possibilità, per chi voglia visitarli per periodi non brevissimi, di disporre di una connessione ultra veloce.
“Stiamo realizzando un’opera che in Italia forse non si faceva da qualche decennio.” ha spiegato Ugo Folgarini, ”I cittadini devono sapere che il nostro è un passaggio temporaneo che comporta qualche disagio. Ciò che resterà loro, per altri decenni ancora, saranno città interamente cablate.”
Antonio Baldassarre