La polizia alle prime luci dell’alba di oggi ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Foggia nei confronti di due consiglieri comunali, Leonardo Iaccarino, 44 anni, indipendente, e Antonio Capotosto, 61, lista civica, finiti in carcere, e di un imprenditore, L.F., 51 anni, che ha l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I tre sono responsabili – a vario titolo – dei reati di corruzione, tentata induzione indebita e peculato.
È emerso infatti che il consigliere comunale Iaccarino, in cambio di denaro ed altro, ha favorito l’imprenditore L.F. nella liquidazione di una somma di denaro che vantava nei confronti del Comune di Foggia per la fornitura di prodotti fitosanitari necessari per l’attività dell’azienda agricola comunale Masseria Giardino.
Iaccarino e l’altro consigliere comunale Capotosto, hanno tentato inoltre di indurre un imprenditore foggiano a versare una somma di denaro di circa 20mila euro per ottenere l’approvazione di una delibera comunale a favore di una società riconducibile al medesimo imprenditore.
Iaccarino è ritenuto responsabile anche di una serie di peculati, essendosi in più occasioni appropriato di denaro di cui aveva la disponibilità per ragioni del suo ufficio e che destinava all’acquisto di beni per sé. Le indagini proseguono.
IL CONSIGLIERE CHE SPARO’ A CAPODANNO – Uno dei due consiglieri del Comune di Foggia arrestati stamattina, Leonardo Iaccarino, era stato protagonista di un video, divenuto virale sui social, in cui lo si vedeva ‘festeggiare’ lo scorso Capodanno sparando con una pistola a salve, dal balcone di casa, mentre urlava in dialetto “Non è una barzelletta”. All’epoca Iaccarino era presidente del Consiglio comunale, incarico dal quale fu poi sfiduciato a causa del video. Con Iaccarino (finito in carcere) è stato arrestato anche il consigliere Antonio Capotosto (ai domiciliari). Mentre per un imprenditore è scattato l’obbligo di firma. Per tutti le accuse, a vario titolo, sono di corruzione, tentata induzione indebita e peculato. Dallo scorso 9 marzo, inoltre, nel Comune di Foggia si è insediata la Commissione di accesso inviata dal Viminale per accettare eventuali pressioni da parte della criminalità organizzata nell’attività amministrativa.