“Diventa di straordinaria importanza, ma soprattutto di grande umanità, la possibilità che, a distanza di un anno e con tutti gli elementi acquisiti per poterlo fare in sicurezza, si attui un protocollo per poter visitare i pazienti covid, che oltre alla tragedia della malattia subiscono la devastante sensazione di essere stati abbandonati dai propri cari”.
Con queste parole l’On. Antonio Tasso introduce un passaggio del suo intervento a Montecitorio sul tema delle visite in ospedale agli ammalati covid da parte dei familiari. Una
battaglia che il consigliere regionale Antonio Tutolo sta portando avanti da qualche tempo in Regione Puglia, anche con atti ufficiali, che finora non hanno sortito l’effetto desiderato.
“Una visita di 15 minuti può significare tanto – aveva dichiarato Tutolo nel corso della sua protesta a Bari – Può dare grande forza di volontà ai malati di continuare a lottare. Parlo di visite singole, non di intere tribù. Ci sono protocolli ben attuati e studiati già da altri. Avremmo potuto farlo noi anche in Puglia e invece niente”.
“Spesso si tratta di persone anziane che vengono prelevate dalle proprie abitazioni e ricoverate in centri covid e dal quel momento perdono ogni contatto fisico con i loro affetti – ha continuato Tasso in Aula – Il più delle volte, principalmente con pazienti anziani, l’epilogo di queste vicende è drammatico e rimane il grande sconforto di non aver potuto fare tutto il possibile per manifestare affetto ed amore verso il proprio parente ammalato”. “Dunque, non si tratta di un capriccio, ma di una reale esigenza di dimostrazione di affetto, vicinanza, amore. La cosa confortante è che alcune Regioni abbiano messo a punto e sperimentato un protocollo efficace, perché vorrei ricordare che è provato che ricevere una visita, in condizioni di particolare difficoltà, è una terapia positiva” sottolinea il Vice Presidente del Gruppo Misto.
“Continuerò a dare evidenza a tale questione, a supporto dell’amico Tutolo, anche se è a Bari che si potrà ottenere ascolto e non a Roma. Il mio è un invito a voler affrontare il problema Covid a 360°, forti dell’esperienza di un anno di battaglie e di contrasto, perché credo sia giunto il momento di aggiungere alla giusta rigidità delle decisioni anche la necessaria dose di buonsenso” conclude il Capogruppo Maie.