Anche quest’anno, per il quinto consecutivo, “La Roca”, il solarium beach che ingentilisce in estate la scogliera dell’Acqua di Cristo, allo scoccare del primo aprile, risorge dal lungo letargo al quale è condannato da una normativa assurda e irragionevole che prescrive la sua rimozione a fine settembre. “Uno smontare e rimontare che mi costa ogni anno qualcosa come ventimila euro di spese per sostituzione di materiali, impiego di operai e via dicendo” annota Michele, il paziente gestore di un impianto balneare premiato come “Best beach” nazionale. “Una penalizzazione pesante, un handicap che si ripercuote sulla economia della stagione” rileva sconsolato. Quel che non si comprende è perché eliminare un punto di riferimento che ancor più nei mesi invernali animerebbe un tratto estremo della città con la possibilità di offrire vari servizi utili (non ultimo quello di un bagno sopperendo alla carenza generalizzata) valorizzando paesaggisticamente una scogliera altrimenti abbandonata. Il fatto strano è che nella medesima situazione (smontare e rimontare la struttura) si ritrovano un altro paio di stabilimenti balneari lungo la riviera di Siponto, piena zeppa di strutture balneari anche in muratura che occupano buona parte dell’arenile. È evidente che viene meno quel principio basilare della legge uguale per tutti. Il settore balneare è quello più avanzato in un contesto di un Turismo piuttosto limitato e carente. Mancano iniziative che ne qualifichino la presenza e la qualità. Una realtà che non viene sufficientemente presa in considerazione da quanti dicono di occuparsi di turismo ma non si rendono conto che Manfredonia è maledettamente indietro rispetto a situazioni di località anche viciniori. Da qualche tempo sui social girano fotografie e filmati della Manfredonia del passato osannandone le prerogative turistiche anche in prospettiva. E a ben ragione. I fotogrammi in bianco e nero raccontano di una cittadina marinara “schietta e genuina” appena affacciata sul grande panorama del turismo ma già dotata di alberghi come Cicolella, Apulia, Golfo, Gargano, Svevo. La cartina al tornasole che misurava il grado dell’offerta turistica: sono spariti e con essi altre strutture compresa l’Azienda soggiorno e turismo. E che dire della motonave “Daunia” che univa Manfredonia alle Tremiti: persa anche quella assieme ai treni col capoluogo. La lista è purtroppo lunga e corposa. Una illusione andatasi ingigantendo. Ora La Roca a tentare di risalire la corrente.
Michele Apollonio