Esprimo la solidarietà mia e del gruppo CON Manfredonia all’ex sindaco Angelo Riccardi per il vile gesto di cui è stato vittima. Un enorme masso ha letteralmente sfondato in pieno giorno il lunotto posteriore della sua auto, parcheggiata sotto la propria abitazione.
Certi accadimenti non hanno bisogno di grandi discorsi per essere spiegati, poiché parlano da soli. Purtroppo, l’odio alimentato negli anni con insulsi e velenosi dibattiti politici all’interno dell’aula consiliare è poi sfociato nell’opinione pubblica travolgendola come uno tsunami. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una città ferma al palo, con progetti snobbati per il puro gusto di remare contro; un consiglio comunale sciolto per l’impossibilità di un dialogo civile tra le parti politiche, quelle stesse che oggi si presentano come il nuovo che avanza e continuano ad alimentare i vecchi rancori; un commissariamento per infiltrazioni mafiose all’interno del Comune di cui nessuno si è preoccupato di fare un’analisi seria e profonda sulle reali motivazioni, che hanno determinato un marchio infame su tutta la città.
La strumentalizzazione dell’odio è evidentemente una delle forme di propaganda più efficaci. Qualcuno forse penserà di aver vinto, in realtà è la città intera che sta perdendo per tutto quanto è accaduto e che ancora potrebbe accadere se non si comincia a prendere le distanze da questo modo inaccettabile di fare politica.
Ripartiamo da noi, ripartiamo guardando al passato liberi da ogni ideologia per capire e scoprire che Manfredonia nell’ultimo quarto di secolo è fiorita, ma che c’è ancora moltissimo da fare, e seminare odio non giova a nessuno.
Ad Angelo Riccardi l’auspicio che le forze dell’ordine possano fare al più presto luce su quanto accaduto. A Manfredonia l’augurio che episodi del genere non accadano mai più. Ma dipende solo da noi. Da ciascuno di noi.
Maria Teresa Valente
CON MANFREDONIA