Non è ancora chiara la data che ci porterà alle urne per rinnovare il consiglio comunale di Manfredonia. Al momento sono aperte tre finestre: ottobre, novembre e maggio. Dopo il rinnovo per ulteriori sei mesi della Commissione Straordinaria che sta cercando di mettere a posto i cocci, eredità della nostra distratta o forse miope visione di città, la politica, fino a quel momento in gran fermento, si è di colpo raffreddata. E’ primavera! Relax! Abbiamo tempo! Le elezioni sono lontane. ManfredoniaNews.it ha, nel frattempo, intervistato i gruppi politici che troveremo nelle prossime liste elettorali in occasione delle amministrative. Un grande assortimento di proposte. Tutti presenti all’Appello di ManfredoniaNews.it hanno risposto i volti ed i nomi della “vecchia” politica, proprio quella che, per tanti anni, ha governato indisturbata la città. Non c’è da stupirsi perché “la politica è passione” anche personale. Ma la Politica, e la passione portano risultati alla collettività e a se stessi solo se svolta a tempo pieno. E’ un lavoro e richiede competenza, professionalità e militanza. Esperienza. Sapere e saper fare. Come si può pensare che chi ha lavorato in un settore per tanti anni possa cambiare lavoro dall’oggi al domani? E poi, “il potere logora chi non ce l’ha” recita un famoso aforisma di Giulio Andreotti. A sentir tutti, nessuno, o quasi, si ritiene responsabile di ciò che è accaduto, in ogni caso rimangono i buoni propositi per fare meglio in futuro facendo esperienza su ciò che è stato. All’Appello ci sono i nuovi, soprattutto giovani che emergono e che vorrebbero cambiare il sistema che ha penalizzato lo sviluppo della nostra città. Qualcuno è novello rispetto al mondo della politica e qualcun altro è stato messo lì di facciata o per ringiovanire l’identità dei vecchi marpioni. Ancora poche le coalizioni consacrate già in fortissimo conflitto tra di loro. Se il buongiorno si vede dal mattino… Tutti parlano con tutti o quasi, sono in corso frenetici confronti per accaparrarsi un alleato che porti sostanza e forza alla coalizione. Sembra di vivere uno scenario di nichilismo politico se non di scaricabarile. Tante parole, idee, progetti e l’assenza totale di una vera cultura del pensiero politico. E di proposte. Si susseguono ragionamenti economici piuttosto che riprogettare gli obiettivi ponendo al vertice l’individuo, la comunità, la città. Ciò che danneggia maggiormente la nostra città è il modo in cui ci poniamo l’uno con l’altro, un sistema bellicoso che svilisce le virtù della politica quelle che fanno la comunità. Proprio dal confronto d’idee diverse, tutti dovrebbero orientare la prua verso un’unica direzione: il bene comune. Solo così si può essere interessanti e competitivi sulle proposte di accoglienza turistica, industriale e sociale. Non serve parlare di “temi” se non c’è unione di visione verso il bene comune. “Pochi nemici buona politica”, ipse dixit.
di Raffaele di Sabato